Mia moglie è invalida in sedia a rotelle e da molto tempo, una volta all’anno, le viene prescritto un ciclo di fisioterapia al Don Gnocchi.
Serve una visita autorizzativa da parte del fisiatra dell’ASL.
Prenotando on line, non ha mai trovato un posto al Distretto di San Casciano e, di volta in volta, si è dovuta recare in presidi ASL di altri comuni (Pelago, Impruneta, Greve, Figline).
Nel 2023 ho chiesto il motivo per il quale a San Casciano, pur essendoci il fisiatra che effettua visite ambulatoriali, non sia possibile fare anche quelle autorizzative.
Una prima risposta verbale dell’URP fu che a San Casciano non era previsto l’ambulatorio oncologico.
Chiaramente non soddisfatto della risposta (che c’entra l’oncologia con la fisioterapia!), ho segnalato all’URP della ASL il disservizio su apposito modulo.
Dopo qualche sollecito mi viene risposto che il fisiatra che opera a San Casciano non è dipendente ma solo incaricato.
Altra risposta che ho contestato per scritto in quanto è lo stesso medico che mi aveva autorizzato, in anni precedenti, a Impruneta e a Greve.
Altri solleciti e arriva una risposta che mi lascia speranzoso: si tratta di un banale disguido (informatico?) e sarà presto rimediato.
Nel marzo di quest’anno, dovendo ripetere la fisioterapia, tento di prenotare la solita visita autorizzativa ma ancora una volta a San Casciano non c’è possibilità.
Risegnalo il caso all’URP che, dopo altri solleciti, risponde che si tratta di una precisa scelta di programmazione aziendale (sic!).
Ho scritto anche al Direttore Generale e a quello Sanitario senza, ovviamente, avere risposta.
Mi domando che senso abbia costringere gli invalidi di San Casciano a fare decine di chilometri, con le difficoltà di trasporto connesse, per risparmiare cosa?
Due minuti netti di impegno del fisiatra (il tempo di mettere un timbro e una firma su un foglio di poche righe)?
Grazie per l’attenzione che vorrete dedicare a questa mia. Cordiali saluti.
Daniele Grechi
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