È ormai prossimo, in via Lazzeri (località Osteria Nuova, Comune di Bagno a Ripoli), l’inizio dei lavori di costruzione del nuovo insediamento residenziale, previsto dal Piano Attuativo approvato nel 2019, che dà attuazione a vecchie previsioni edificatorie che risalgono addirittura al Piano Strutturale del 1999 e che si sono trascinate nei piani successivi, sia pure con riduzioni e modifiche.
Sin dall’inizio, però, sono emerse problematiche di carattere idrogeologico, connesse con il fatto che l’area dove stanno per sorgere le nuove costruzioni presenta notevoli problemi di stabilità geologica, dovuti anche alla presenza di un consistente deflusso di acque sia in superficie che sottoterra.
A causa di tali problemi, nei primi anni Duemila sono state prescritte dalla Regione Toscana indagini geologiche più approfondite; ulteriori indagini sono state eseguite anche al momento della presentazione del Piano Attuativo del 2019, nell’ambito del quale il Genio Civile ha formulato alcune prescrizioni da osservarsi in sede di rilascio del permesso a costruire, considerata anche la pericolosità del vicino Fosso Querceto, tombato a partire dal margine inferiore del comparto e a rischio inondazione con tempi di ritorno pari o superiori a trenta anni per la sua sezione insufficiente.
Tuttavia, nell’ultimo anno il territorio di Osteria Nuova ha visto il ripetersi di due eventi estremi a distanza di nove mesi l’uno dall’altro, ovvero i violenti nubifragi dell’agosto 2022 e del maggio 2023, che hanno provocato frane e allagamenti.
Come è ormai pacifico nella comunità scientifica, questi fenomeni non sono più eccezionali, essendo destinati a ripetersi con frequenza sempre maggiore per effetto dei cambiamenti climatici indotti dal riscaldamento globale.
È evidente che le nuove costruzioni altereranno l’assetto idrogeologico del versante collinare, la cui stabilità è già oggi minata dal deflusso delle acque; già da tempo le case esistenti, poste a monte e a valle dell’area in cui verranno realizzati i nuovi insediamenti abitativi, mostrano evidenti e progressivi segni di instabilità del terreno (con crepe, porte e cancelli che non chiudono più, ecc.), proprio a causa della presenza di acque superficiali.
Sussiste quindi il concreto pericolo che lo sradicamento degli ulivi presenti nell’area, che svolgono una importante funzione di assorbimento dell’acqua, e l’ulteriore impermeabilizzazione di questa parte consistente di territorio possano aggravare le conseguenze degli eventi atmosferici estremi in un territorio già fragile.
Temiamo che le nuove costruzioni faranno sì che l’acqua, che prima defluiva naturalmente sul versante ed era in parte assorbita dagli ulivi, si riversi con maggiore violenza sul vicino Fosso del Querceto, già a rischio, su case e strade e nel sottostante Borro di San Giorgio, il cui assetto è ormai stravolto dai lavori della terza corsia dell’autostrada.
Temiamo altresì che le indagini geologiche e idrauliche eseguite nel corso del tempo non tengano conto dell’intensificarsi degli eventi atmosferici estremi registrati in questi ultimissimi anni e si basino su dati del passato ormai superati.
Le recenti alluvioni verificatesi in Romagna hanno messo in luce le pesanti responsabilità degli enti locali per le loro politiche di governo del territorio improntate alla cementificazione che ne hanno aggravato le conseguenze, purtroppo come capita quasi sempre.
Non vorremmo che la solita storia si ripetesse anche qui ed è inutile annunciare la costituzione di una task force che vigili sulla manutenzione dei terreni e dei corsi d’acqua, se poi si autorizzano interventi molto più devastanti senza le necessarie verifiche dei loro impatti, alla luce dei recenti cambiamenti climatici.
Per questo riteniamo necessario mettere sull’avviso sin da ora l’amministrazione comunale, affinché intervenga immediatamente per prevenire danni futuri dei quali verrebbe chiamata a rispondere, proprio perché avvertita tempestivamente.
Chiediamo quindi di verificare se le indagini geologiche e idrauliche agli atti, comprese quelle eventualmente eseguite nell’ambito del procedimento per il rilascio del permesso di costruire, tengono conto degli impatti dovuti all’intensificarsi degli eventi atmosferici estremi e, ove così non fosse, che siano svolte indagini geologiche e idrauliche aggiornate tese ad accertare l’impatto delle nuove costruzioni nel caso in cui si verifichino i suddetti eventi.
Comitato Osteria Nuova
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