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venerdì 29 Marzo 2024
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    “Primo consiglio a Bagno a Ripoli: le mie pagelle…”

    Atmosfera da primo giorno di scuola, giovedì 12 giugno in piazza Umberto I a Grassina, per l’esordio a cielo aperto del consiglio comunale della nuova legislatura.

     

    Schierati di fronte ai cittadini il neosindaco Francesco Casini, la sua giunta composta dalla vicesindaca Ilaria Belli e dagli assessori Frezzi, Minelli, Massari e Cellini. I tredici consiglieri del Pd e i tre di minoranza (uno di Fi, una del M5S, e una di Cittadinanza Attiva).

     

    Subito le pagelle ai protagonisti della serata. Tenendo conto che per molti era il debutto, ho evitato le insufficienze. Ma le prossime volte non sarà così indulgente.

     

    Sindaco Francesco Casini 6,5 – Dopo la campagna delle primarie e quella elettorale, dopo decine di incontri pubblici, dopo numerose apparizioni televisive e interviste radiofoniche,  destreggia il microfono con la maestria del miglior Pippo Baudo. Tradisce solo un attimo di emozione al momento di giurare sulla Costituzione. Nel suo intervento ripercorre tutti i temi già ampiamente illustrati in questi mesi. Discorso denso di contenuti ma forse un po’ troppo paludato, che non lascia spazio ad un’auspicabile innovazione di linguaggio . Senza sorprese.

     

    Francesco Conti (neopresidente del  Consiglio comunale) 7 – Il top player delle preferenze incassa la nomina all’unanimità per guidare i lavori del Consiglio. Parte un po’ impacciato. Lo sostengono i suggerimenti del segretario generale. Col passare dei minuti si scioglie e pronuncia un discorso di insediamento semplice, sintetico e condiviso anche dalle opposizioni. Buona la prima.

     

    Quirina Cantini (Movimento 5 Stelle) 6 – Il cliché grillino non permette variazioni sul tema. Annuncia di essere una portavoce e non una rappresentante. Ricorda di avere un vincolo di mandato e legge una sorta di stampato buono per tutte le occasioni e per qualsiasi paese: da Bagno a Ripoli a Roccacannuccia. Si percepisce che dei problemi di Bagno a Ripoli, per ora, ha scarsa conoscenza, per cui, come si dice in gergo calcistico, per salvarsi butta la palla in corner. Ovvero si lancia nell’elencazione di problematiche a carattere  nazionale o addirittura sovrannazionale. Gli manca solo un accenno alla pace nel mondo. Tuttavia, oltre l’aridità dell’intervento precostituito e quindi indipendente dalle dichiarazioni del sindaco, traspare la volontà di impegnarsi seriamente per la comunità. Sembra avere un tasso di arroganza e presunzione  inferiore alla media del suo movimento. Possibile rivelazione.

     

    Beatrice Bensi  (Cittadinanza Attiva) 6 – Anche lei interviene a prescindere da  ciò che ha detto il sindaco. E’ una veterana del Consiglio e si nota la padronanza di ciò che dice. Chiede rispetto da parte della maggioranza per una minoranza che più minoranza non si può. Giusto.  Vorrebbe rimettere in discussione Variante di Grassina e Terza corsia (come se dipendesse dal Comune). Chiede l’uso di referendum su specifici argomenti. Scorda, però, di rispettare, a sua volta, la maggioranza. Le lezioni sono il miglior referendum. I cittadini di Bagno a Ripoli si sono espressi a stragrande maggioranza promuovendo l’azione della giunta Bartolini e dando ancor più forza a quella di Casini. Indirettamente è un’accettazione anche delle grandi opere che interesseranno Bagno a Ripoli. Un’opposizione seria e rispettosa del volere della maggioranza dei cittadini, dovrebbe a questo punto battersi perché i lavori delle grandi opere siano fatti creando il minor disagio possibile e offrendo il più alto tasso di garanzie ambientali.  La riproposizione del “no” a tutto sarebbe una inutile battaglia di retroguardia. Scontata.

     

    Massimo Mari (Forza Italia) 7 – Farfuglia cose che, forse, neanche lui capisce. Però ha il merito, unico fra tutti gli intervenuti, di parlare a braccio in base a ciò che ha ascoltato, anche se ha grande difficoltà a leggere ciò che lui stesso  si è appuntato su un ginepraio di fogli sparsi sul banco . Ribadisce con ottusa convinzione che la qualità della vita a Bagno a Ripoli è bassa (forse un giretto in qualche altro comune, magari Prato amministrato fino a ieri dal suo collega di partito Cenni , gli farebbe cambiare idea). Si rende protagonista di una clamorosa gaffe quando, commentando la propria elezione a vicepresidente del Consiglio comunale, così esordisce: “Se Francesco Conti dovesse mancare…”, scatenando l’ilarità generale. Nessuno può dire con esattezza cosa abbia fatto in quel momento Conti che aveva le mani sotto il tavolo.  Cabarettista nato.

     

    Laura Franchini (Pd) 6 – Fresca di nomina come capogruppo, patisce l’emozione del primo intervento che porta avanti con grande trasporto emotivo e altrettanta sofferenza. Non offre spunti di originalità, tuttavia chiude in bellezza citando una frase di Berlinguer. Si vede che, a dispetto di  un aspetto da Madonna, è una tosta. Caratteristica che gli servirà per guidare e coordinare un gruppo numeroso ed eterogeneo per età, esperienza amministrativa e radici politiche. I gradi di capitano dovrà conquistarseli sul campo.

     

    Orario di inizio 5 – Il Consiglio comunale avrebbe dovuto iniziare alle 21, è invece partito alle 21.23. La mezz’ora di ritardo è un brutto vezzo assai diffuso. Un Consiglio comunale che inizia all’ora fissata è la prima forma di rispetto nei confronti dei cittadini.

     

    Pubblico 8 – C’erano circa duecento persone a sfidare il ribollire dell’asfalto della piazza di Grassina. Un bel numero se si considera che il Consiglio comunale era in contemporanea con la prima partita dei Mondiali di calcio. Ciò nonostante quei duecento hanno preferito seguire “in diretta” gli assessori Frezzi o Minelli anziché i dribbling di Neymar o Modric. Un bel segnale di partecipazione.

    di Francesco Matteini

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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