Riguardo alla differenza fra la politica del verde a Bagno a Ripoli e quella in altri comuni, posso riportare quanto ho visto in Romagna in una mia recente visita.
A Sant’Arcangelo di Romagna una vasta area nel centro cittadino è stata lasciata semplicemente a prato senza alcuna struttura nel mezzo.
Le poche strutture essenziali sono tutte ai margini per non disturbare la naturalità del parco.
I cittadini, per niente impressionati dall’erba si ritrovano stendendosi su teli per mangiare, fare attività in modo del tutto libero e spontaneo. E sono in molti.
Alcuni si portano anche delle lampade per stare oltre al tramonto.
I cittadini di Bagno a Ripoli sono più schizzinosi dei romagnoli? È per questo che si vogliono costruire tante infrastrutture nei parchi? Oppure si vogliono utilizzare anche i parchi per far lavorare aziende amiche usando fondi pubblici?
Sempre nella mia gita ho avuto il grande piacere di tornare a Classe per visitare la meravigliosa chiesa di Sant’Apollinare.
Mi ricordavo quella zona come brutta e degradata. Ora davanti alla basilica c’è un enorme prato di almeno 2 ettari con ai lati due bei boschetti senza alcuna struttura, con la piacevole eccezione di 5 statue rappresentanti altrettanti bufali al pascolo.
Un vero paradiso dal quale si può ammirare la basilica in tutta la sua bellezza. Immaginiamo la stessa cosa per la Pieve a Ripoli.
Dietro, recuperando un vecchio grosso zuccherificio, è stato realizzato un moderno museo archeologico che, tanto per cambiare ha difronte un ettaro di prato.
Perché quando a Bagno a Ripoli si chiede di fare altrettanto con l’edificio della ex fabbrica OMNES e del terreno intorno si è tacciati dalla nostra amministrazione di essere i soliti retrogradi del No?
Non sarà che le amministrazioni romagnole sono realmente di sinistra e perseguono, al di là di tutti gli ipocriti proclami, vere politiche per la salvaguardia dell’ambiente?
Umberto Alberti
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