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giovedì 10 Ottobre 2024
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    “Quelle reti intorno ai campi: ferita al paesaggio, pericolo per gli animali. I Comuni intervengano”

    Ci scrive un gruppo di cittadini chiantigiani: "Una pratica miope che ha terribilmente peggiorato il nostro territorio"

    Buongiorno, sono una cittadina di Tavarnelle che parla però in nome di tanti cittadini della zona.

    Vorremmo porre un problema ormai pressante per il nostro territorio. Il permesso che i comuni danno agli agricoltori di chiudere tutte le vigne e spesso anche le olivete con recinzioni alte due metri.

    Il nostro paesaggio per colpa di questa pratica che definirei come minimo miope, è terribilmente peggiorato.

    Dove prima vedevi poderi che si susseguivano a perdita d’occhio, adesso vedi reti, recinzioni che diventano ostacolo per gli occhi ed il cuore. 

    Camminare costeggiando ettari di recinzioni è  triste e deprimente per tutti e anche per i turisti che fanno trekking e bicicletta, che ci segnalano loro stessi, scorati,  questa situazione.

    Le reti oltre ad essere una ferita nel paesaggio, sono anche un terribile pericolo per la fauna in caso di incendi boschivi, impedendo agli animali di fuggire. 

    Rappresentano del resto anche un ostacolo quotidiano per migliaia di animali che si vedono tagliati fuori dalla possibilità di spostarsi o raggiungere i pochi corsi d’acqua utili alla loro sopravvivenza.

    Ci meravigliamo della poco attenzione che i Comuni pongono alla tutela di un paesaggio e di un territorio unico che si sta deteriorando velocemente sotto gli occhi dei cittadini impotenti.

    Ci sono metodi diversi per proteggere le coltivazioni, come i repellenti per esempio, ma di certo non è  possibile continuare con questo scempio. Del resto la fauna è  molto diminuita per merito della presenza del lupo che sta ristabilendo un equilibrio in modo naturale. 

    Segnaliamo inoltre che nel territorio al di là delle reti, rimanendo esso non curato e incolto, in quanto non più raggiungibile, si formano rovaie intricate che oltre a essere segno di incuria del paesaggio, sono luoghi in cui i cinghiali trovano un posto ideale per riprodursi.

    Si alimenta così il problema che si vuole combattere. Chiediamo a gran voce che i comuni proteggano il paesaggio come loro competenza e dovere.

    Facciamo presente che abbiamo anche interpellato la Regione, la quale ci ha spiegato che questa è competenza strettamente comunale. 

     

    Susanna Lapiccirella

    Elena Donnini

    Alessandra Meschini

    Caterina Berni

    Tommaso Berni

    Dario Berni

    Massimo Camozzi

    Giulia di Giacomo

    Irene Lapiccirella 

    Anna Kraczina

    MariaSole Vettori

    … e molti altri

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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