Poco dopo la fusione dei Comuni di Barberino e Tavarnelle, nel 2019, venne scelto San Pietro quale Patrono del Comune di Barberino Tavarnelle.
La scelta venne fatta in maniera un po’ anomala, senza osservare le regole esistenti per la scelta del Santo Patrono, in particolare mancò la consultazione della popolazione.
Adesso è sicuramente giusto riflettere ed eventualmente modificare la scelta.
San Pietro è il più grande fra tutti i Santi, ma sicuramente è meno specifico per il nostro territorio.
Se noi osserviamo i Comuni vicini vediamo che spesso, quando possibile, il Santo Patrono è stato scelto anche in riferimento alla sua vita, indicando un Santo locale, che sia vissuto nel posto, come, per esempio, San Lucchese a Poggibonsi, Santa Verdiana a Castelfiorentino, e come, nel nostro caso, potrebbe essere San Giovanni Gualberto.
C’è sicuramente da chiedersi se ci siano delle regole da osservare per la scelta del Patrono e quali siano.
Tali regole esistono e sono ben chiare. Papa Paolo VI nel 1973 semplificò la procedura per la scelta del Santo Patrono, conservando lo spirito del precedente documento del 1630 redatto da Papa Urbano VIII (Maffeo Barberini).
Possiamo sintetizzare il documento di Papa Paolo VI in due semplicissime frasi.
La prima è che “i Patroni siano scelti dal clero e dai fedeli, cioè da coloro che saranno posti sotto la protezione del Patrono”.
La seconda indicazione è che “la scelta deve essere fatta per consultazioni o votazioni, sia per petizioni o raccolta di firme”.
La scelta del Patrono spetta quindi ai fedeli che godono della sua protezione, e non solo al vescovo ed al clero, ma, soprattutto al popolo che è esplicitamente chiamato ad esprimersi mediante pubbliche consultazioni.
A questo punto, a mio parere, i sacerdoti del comune dovrebbero prendere in mano la situazione ed il sistema più indicato sarebbe quello di stabilire una domenica nella quale tutti i fedeli che lo desiderano possano effettuare questa scelta nella loro Parrocchia tramite votazioni.
Dovranno essere comunque garantite anche altre forme di partecipazione, come petizioni, raccolte di firme, indicazioni di qualunque cittadino espresse in altro modo.
Naturalmente poi ci sarà da espletare una serie di procedure per addivenire alla conclusione ufficiale.
Ringrazio il Gazzettino del Chianti per la pubblicazione e tutti i cittadini che vorranno esprimere il proprio parere.
Marcello Bardotti
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