Avendo intuito la gravità della situazione sin dalla fine di gennaio, allorché mi sono imbattuto in alcune dichiarazioni rilasciate dall’OMS, pur senza avere alcuna competenza specifica. da allora registro ed elaboro i dati giornalmente forniti dalla stessa OMS e dal nostro ISS, ricavandone un quadro che spazia dal livello globale a quello locale della mia provincia (Lucca), passando anche per quello regionale.
Tale abitudine mi è apparsa sempre più utile e sinanche personalmente necessaria per formarmi una visione diretta del problema, poiché ben presto mi sono reso conto dell’estrema approssimazione con cui testate giornalistiche e televisive (a cominciare dalle reti nazionali) trattavano giornalmente la questione, disorientando l’opinione pubblica e svolgendo più o meno volontariamente un’opera di disinformazione che i negazionisti meno folcloristici potrebbero forse prendere ad esempio.
Mi sono dunque accorto abbastanza tempestivamente che i dati toscani, in varie fasi, presentavano alcune anomalie, discontandosi in modo abbastanza eclatante dalle medie consolidate di zone, nazioni e macrozone dotate di sistemi sanitari avanzati e confrontabili con quelli della nostra regione.
In particolare, da qualche settimana ho preso atto che la Regione Toscana non riusciva più ad adempiere al suo proclamato obiettivo di 17.500 tamponi giornalieri, e che in quel numero la percentuale di “primi test” andava decrescendo in misura ancor maggiore.
Ho cominciato a chiedermi perché, avanzando varie ipotesi sulle quali non mi dilungo, anche perché non dispongo né dei necessari dati in dettaglio (disponibilità del materiale e del personale, direttive locali, protocolli della medicina di base …) per confortarle né, se anche li avessi avuti, gli strumenti per analizzarli.
Qualche ora fa mi sono imbattuto nel suo ottimo articolo “Toscana: positivi al Covid-19 in calo per il numero minore di tamponi? Andiamo a vedere i dati”.
Mi permetto dunque di sottoporre alla sua attenzione due estratti/tabelle (aggiornate al 3/12) su altrettante questioni, fra cui quella trattata nel suo articolo, premesse da brevi analisi/commento.
Qualora volesse tornare sull’argomento e ritenesse utile ricorrere ai dati che le invio, si senta ovviamente libero di farlo senza ulteriori specificazioni.
Ringraziandola per l’attenzione e per l’articolo, che puntualizza doverosamente alcune questioni tentando di sottrarle alla mattanza degli antisocial network, le propongo altresì, qualora ne abbia tempo o voglia, di diffondere a chi vuole questo allegato (che le mando in semplice formato .txt, per necessità di tabulazione), e/o di mandarmi indirizzi email di suoi lettori, colleghi o nostri corregionali che, a suo insindacabile giudizio, possano ritenere utile la lettura dell’elaborazione di questi dati.
Buon lavoro e buona domenica.
Tamponi Covid Toscana_Dati Massimo Lenzi
Massimo Lenzi
RISPONDE IL DIRETTORE DEL GAZZETTINO DEL CHIANTI
Gentile Massimo, la ringrazio infinitamente per il suo contributo. Serio, documentato, costruttivo.
In tempi di “mattanza degli antisocial network” (non avrei saputo dirlo meglio) fa piacere avere a che fare con persone, lettori, che fanno ragionamenti con un senso logico.
Che si fanno domande vere. Cercando risposte vere.
Matteo Pucci
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