SAN CASCIANO – Lo sguardo profondo, seguito dalla costante presenza delle figlie Gisella e Simona. Chino sulle farfalle, sui motivi floreali.
Sui bellissimi tessuti che ricamava ogni giorno con meticolosa attenzione ed un amore che non ha mai smesso di coltivare. Neanche all’età di 101 anni.
Si è spenta nei giorni scorsi una delle ultime testimoni dirette delle origini e della nascita del Punto Tavarnelle, di una storia intimamente legata alla terra natìa che la nonna chiantigiana ha vissuto, costruito e condiviso con la sua comunità.
Noemi Morandi era di origine tavarnellina ma risiedeva da molti anni a San Casciano. Il paese la ricorda come una delle pioniere del Punto Tavarnelle,una delle abili artigiane del ricamo che per un’intuizione di Salvatore Ferragamo fu impiegato per l’alta moda negli anni Sessanta.
“Una donna forte, talentuosa che ha conosciuto gioie e dolori – ha ricordato il sindaco sancascianese Roberto Ciappi – Che ha attraversato le sofferenze del secondo conflitto mondiale e ha trovato uno spazio di realizzazione ed emancipazione morale ed economica nella passione per l’ago e il filo”.
“Un amore – ha aggiunto – che è diventato patrimonio di identità collettiva e tradizione artigianale. Nell’esprimere le nostre condoglianze ci stringiamo alla famiglia e ci uniamo al dolore della famiglia, delle figlie Gisella e Simona e dei nipoti”.
Per Noemi il ricamo era tutto, era il passato, la sua memoria, un’arte che riuscì a salvarla persino dal terrore delle bombe quando neanche ventenne si nascondeva nei rifugi durante il passaggio del fronte per sottrarsi alla barbarie nazifascista.
Il ricamo era anche il presente, quella dolce e irrinunciabile routine che la teneva in vita, impegnata con la testa e con il cuore ad impuntire e ad arricchire il bagaglio artigianale di casa propria e delle figlie con la creazione di nuovi preziosi tasselli di eleganza e raffinatezza.
Come ricordano le figlie Gisella e Simona, “non passava giorno senza che la mamma si mettesse accanto alla finestra della cucina, prendesse ago e filo, si dedicasse alla sua passione più grande e di tanto in tanto donasse alle amiche e alle persone che la andavano a trovare qualche pregiato manufatto”.
Il percorso di Noemi è stato il simbolo di un “know how” toscano, tutto al femminile, che la casa di moda Ferragamo a metà del secolo scorso trasformò in un’intuizione e un made in Italy per la realizzazione delle scarpette d’autore indossate dalle grandi dive di Hollywood.
Il merletto su foglio nacque all’alba del Novecento per iniziativa di una suora dell’asilo “Vincenzo Corti” di Tavarnelle.
“Siamo orgogliosi di aver condiviso con Noemi alcuni momenti importanti della sua vita – ha concluso il sindaco Ciappi, che lo scorso anno aveva preso parte al compleanno secolare della concittadina – una donna sensibile e piena di forza d’animo che con la sua vocazione all’artigianalità ha contribuito allo sviluppo, alla conservazione e alla valorizzazione di una tradizione culturale che se oggi è ancora conosciuta e può essere tramandata è anche grazie a lei”.
©RIPRODUZIONE RISERVATA