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venerdì 26 Aprile 2024
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    A Chiesanuova una grande mostra su auto e mezzi di locomozione: per la Sagra di’ Pinolo

    Con il ritorno della storica festa a Chiesanuova (dal 12 al 26 giugno), prevista anche una nuova mostra organizzada dal Crc

    CHIESANUOVA (SAN CASCIANO) – Dopo due anni di sosta forzata per l’emergenza Covid, si terrĂ  a Chiesanuova la prevista rassegna “Le ruote della vita”.

    E se è vero che una ruota mise in moto tutto il mondo, è anche vero che accanto a lei di pari passo l’uomo imparò a vestirsi e proiettarsi nel futuro.

    Questo è il filo conduttore della mostra che si terrĂ  a Chiesanuova dal 12 al 26 giugno, organizzata dal Circolo Ricreativo Culturale con il patrocinio di Regione Toscana, Comune di San Casciano, CittĂ  Metropolitana, Fondazione Barsanti e Matteucci, Aci, Unicef, in occasione della 45esima edizione della “Sagra di’ pinolo”.

    La mostra sarĂ  un mixer di storia fra il mezzo di locomozione: dai primordi delle macchine a vapore fino ai nostri giorni. Con l’evoluzione del vestiario, delle divise, dei modi di vivere civili e militari.

    Ma perché una mostra sulle scoperte tecnologiche sui mezzi di locomozione proprio a Chiesanuova?

    Forse perché il paese si può dire che nasca in virtù di una grande evento che ruota intorno alla strada variante della via Volterrana, antica strada Romana, che passava dal paese della Romola.

    Proprio quella strada che porta a Volterra, dove Padre Eugenio Barsanti fece il suo primo esperimento di scintilla che accendeva un liquido infiammabile facendo scaturire una piccola esplosione; era nato il motore a scoppio.

    E proprio nel 1874 viene realizzata questa variante, che porterĂ  sviluppo economico e tecnologico alle soglie degli anni che potremo definire antesignani del cuore pulsante delle grandi scoperte e delle rivoluzioni industriali della “Belle Epoque”, la bella epoca delle scoperte: siamo infatti alle soglie del 1900.

    Quella strada che poi verrĂ  solcata non piĂą dai barrocci e carri carichi di legna, fieno, o pigne vista l’industria della raccolta del pinolo, ma da auto, moto e cicli di recente invenzione.

    Infatti nel 1818 Karl Von Drais presenta la Draisina quella che poi si chiamerĂ  velocipede e poi bicicletta; ma sono gli anni nei quali si studia di sostituire il vapore al motore a scoppio.

    Infatti nel 1886 Benz inventa la prima auto al mondo con questo motore, nel 1885 Gottfiel Dalmier la moto. Ma quel 1874 è destinato a rimanere negli annali della storia: nasce Guglielmo Marconi, nasce lo statista Winston Churchill, Giulio Verne pubblica i suoi “Racconti Fantastici”, all’Expo di Londra si vara la “Murano”, la goletta della Regia Marina, Antonio Pacinotti scopre la macchina a volano elettromagnetico, Watt inventa una macchina per estrarre acqua dalle miniere, Marc Seguin inventa un carro come quello di Trevithick del 1803.

    Ecco quindi la rassegna “Le ruote della vita” di Chiesanuova, di quella vita che scorre sulle strade del progresso e della tecnologia.

    Naturalmente, in maggior parte per ragioni di spazio molti saranno i modelli museali racchiusi nelle teche della sala del Circolo Culturale di Chiesanuova, in un percorso di lettura didattica e culturale che farĂ  conoscere come un tempo si viaggiava, ma anche come ci si vestiva.

    Dal modello del carro di Cugnot del 1762, all’anfibio di Evans dei primi dell’ottocento. Alla famosa Benz, prima automobile a motore a scoppio la cui caratteristica era quella di non avere quattro ma tre ruote.

    Dal quel 1886 Carl Benz e la sua Motorwagen, di strada del progresso e del costume ne è stata fatta tanta. Ma anche da quando in quel lontano 5 giugno del 1853 Padre Barsanti e il fisico Felice Matteucci realizzarono i primo motore a scoppio nelle Officine Fiorentine Maria Antonia.

    Che sarĂ  in mostra grazie all’invio da parte del Museo di Lucca. Vedremo l’evoluzione dell’auto sul piano industriale, artigianale, tecnologico, scientifico e del design. Da parte di veri maestri dell’acciaio, come sarti e stilisti del modo di vestire.

    Una passerella a spasso nel tempo del motorismo e del costume del passato, dalla belle epoque ai giorni nostri.

    Si passa dai vestiti larghi per le donne con gli ombrelli per ripararsi dal sole, ai cappelli, pantaloni alla zuava e spolverine, occhialoni, caschi in cuoio per gli uomini per ripararsi dal fango, dalla polvere e dal ghiaino.

    Ma la storia della Mostra continua con ingrandimenti fotografici tratte dai film del periodo ante e dopoguerra, anche delle due ruote, che riassumono la storia della celluloide in bianco e nero.

    Come “Ladri di Biciclette”, capolavoro del neo realismo nell’Italia piena di miseria del dopoguerra. Fino a “Vacanze romane” con Gregory Peck e Audrey Hepburn sulla Vespa. “Il sorpasso” di Dino Risi, del 1962, che segna l’Italia del boom economico. Fino alla Harley Davidson di Alberto Sordi nel film un “Americano a Roma”.

    Si prosegue poi con la famosa scena fra Gino Bartali e Fausto Coppi sui tornanti francesi del Galibier, mentre si passano la bottiglia dell’acqua; o del pirata Marco Pantani che ipoteca la vittoria sui tornanti del Trentino del Giro d’Italia nel 1998, alle soglie del nuovo millennio.

    In mostra anche la famosa bicicletta “Gladiator”, primo velocipede del 1909 quando Alexandre Darracq, industriale francese fondò quella che poi sarebbe divenuta nel 1910 la famosa Alfa e poi, successivamente, Romeo.

    Per le due ruote anche la bici storica di Franco Bitossi quando giunse secondo posto al Campionato del Mondo, proveniente dalla collezione Poccianti.

    Ma eccoci alle moto, con la partecipazione del Club Moto d’Epoca di Firenze che porterĂ  alcuni preziosi pezzi della sua collezione museale su strada.

    Il logo della mostra, che accompagnerĂ  tutte le pubblicazioni è stato creato dall’aretino Fabio Civitelli, il piĂą grande disegnatore di fumetti internazionale dell’epopea di Tex Willer la cui opera verrĂ  donata all’Unicef per beneficenza.

    La Mostra sarĂ  inaugurata domenica 12 giugno alle 16.30 dal sindaco di San Casciano Roberto Ciappi, insieme alla presidentessa del Comitato Italiano per l’Unicef Rosella Di Bella. 

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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