SAN CASCIANO – Il dottor Ferdinando Zerini, classe 1922, se n'è andato nei giorni scorsi: storico pediatra sancascianese, ha curato e seguito fin dalla nascita centinaia e centinaia di bambine e bambini oggi diventati donne e uomini.
L'ultimo saluto nella mattinata di lunedì 30 dicembre, alla chiesa di Santa Cecilia a Decimo (la famiglia ha chiesto di non fare fiori ma offerte alla Confraternita della Misericordia di San Casciano).
Lo ricordiamo con una bellissima lettera inviataci da una sancascianese che lo conosceva molto bene. E con dei gigli bianchi, visto che su espressa richiesta dei familiari non ne divulghiamo la fotografia.
Il nostro caro dottore Zerini ci ha lasciati. La memoria storica delle nostre nascite, la cartella clinica delle nostre malattie infantili, l’archivio mnemonico delle avventure e delle sventure mediche di gran parte dei sancascianesi se ne va, in un giorno di dicembre triste e piovoso.
Si era laureato a pieni voti nell’immediato dopoguerra ed aveva subito iniziato la sua missione di medico sia in paese e sia girando per le campagne con il calesse.
Questa immagine mi ha sempre portato alla memoria la figura del medico di campagna delle veglie di Neri che, in ogni stagione e ad ogni ora del giorno e della notte, si perde nel turbinio del vento e della neve, delle piogge di primavera e delle foglie d’autunno, nella calura senza sollievo dell’estate.
Caro dottore, che alle sette del mattino veniva a visitare i nostri bambini ammalati, senza nemmeno esser stato chiamato!
Caro dottore, che sapeva a memoria vita morte e miracoli di ogni suo paziente!
Caro dottore, che usava il suo martedì libero per visitare i suoi ricoverati negli ospedali e il pomeriggio visitava i bambini che le madri gli portavano da tutto il circondario!
Bravo dottore, che ha continuato a studiare e ad aggiornarsi fino all’ultimo, che non si è mai arreso all’evenienza della morte senza combattere, che ricordava con riconoscenza e con amore i suoi professori e i suoi compagni di scuola!
Caro dottore, persona rara e preziosa che ha fatto parte della vita di molti di noi, addio.
Maria Franchi
di Redazione
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