MONTEFIRIDOLFI (SAN CASCIANO) – E' stata salutata in un freddo sabato pomeriggio pieno di sole, in quella chiesetta al termine di un viale di olivi, a Montefiridolfi, dove sono accorsi in tantissimi.
Perché Paola Fanfani ha seminato tanto amore fra tante persone. E chi semina bene ha un bel raccolto. Da sempre. Affetto, ammirazione, dolore, nostalgia, rispetto: questo si leggeva nei volti di chi ha affollato la chiesa e il piazzale di fronte.
Paola avrebbe compiuto 76 anni domani, il 16 gennaio. Si è spenta nella sua casa piena di luce, nel cuore di quel paese che amava profondamente, dopo una battaglia lunghissima, durata anni e anni.
Lo ha ricordato anche il parroco montigiano, padre Rosario Landrini, prete, amico, confidente, compagno di viaggi, in una omelia recitata come se si fosse accanto al focolare. Fra amici.
E tanti, tantissimi sono stati gli amici venuti a salutare Paola. A fare una carezza al marito Valdemaro, alle figlie Monica e Stefania, alle nipoti Carlotta, Camilla, Amalia, al nipote Alberto (amatissimi da Paola), al fratello Renzo, ai generi. Stretti nell'abbraccio di tutti. Grati per tutto questo affetto.
"Mi hai donato tutto il tuo amore – gli ha scritto la nipote Amalia – e io lo sto custodendo dentro il mio cuore. Mi hai insegnato cosa è il rispetto e l'altruismo, mi hai insegnato a credere in me e di questo te ne sarò sempre grata".
Paola Fanfani a Monte era una sorta di istituzione. Vuoi per l'amore, profondo, per il paese. Vuoi perché per anni era stata ogni giorno in mezzo alle famiglie, in bottega accanto al marito Valdemaro. Aveva un modo di fare unico Paola. Elegante. Risoluta. Materna. Con la battuta sempre pronta.
Tantissimi sono i ricordi che ha lasciato in chi ha avuto la fortuna di conoscerla: le indimenticabili schiacciate con l'uva, le marmellate, l'amore incondizionato per i fiori. La colazione la domenica mattina al circolino, che spesso arrivava dopo la pizza del sabato sera.
E le tombole d'estate, davanti al bar aperto al campo sportivo "Gino Sani". In cui coinvolgeva tutti, grandi e piccini. La festa di Santa Cristina, i "fochi"… .
"Si vede che ti piace stare a Monte" diceva a chi si era trasferito qui arrivando da luoghi diversi. Per lei era uno dei complimenti più belli che potesse fare. Per lei avere di fronte qualcuno che amava il paese come lei era il massimo. Riconoscersi in questo luogo. Nelle persone che lo vivono e lo animano.
Fai buon viaggio Paola: siamo sicuri che avrai trovato un altro posto che amerai come questo. E dove accoglierai chi arriverà come hai sempre fatto a Monte.
di Matteo Pucci
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