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martedì 8 Ottobre 2024
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    Camperistica, produzione in calo del 20%: alla Laika in arrivo anche una probabile cassa integrazione

    Incontro fra sindacati e azienda il 18 settembre: da lì arriveranno notizie più certe e dettagliate. Ma si va verso questa direzione

    PONTEROTTO (SAN CASCIANO) – Dopo il mancato rinnovo di oltre cento contratti a tempo determinato, alla Laika potrebbe arrivare anche la cassa integrazione per una parte di lavoratori a tempo indeterminato.

    Un comunicato sindacale interno da parte di Fiom Cgil e Fim Cisl lo ha reso noto agli stessi lavoratori nei giorni scorsi.

    Adesso è in ponte un incontro fra sindacati e azienda, il 18 settembre, dopo il quale si avranno le idee più chiare su date, periodi, numero di lavoratori coinvolti: ma la direzione sembra davvero questa.

    Laika, pesante calo di produzione, 1.000 veicoli in meno: 120 contratti a termine non verranno rinnovati

    Giuseppe Cesarano (Fim Cisl): “Camperistica in flessione, Laika e Trigano, 170 contratti non rinnovati”

    Lo conferma Iuri Campofiloni, della Fiom Cgil di Firenze, per la stessa Fiom responsabile della camperistica in tutta la Toscana.

    “Abbiamo fatto un incontro la settimana scorsa – fa sapere Campofiloni – nel quale è stato paventato come molto probabile che, tra la fine di novembre e dicembre, ci sia un periodo di cassa integrazione”.

    “Il 18 settembre – annuncia – abbiamo un altro incontro, per capire quanto e come. E lavorare per cercare di ridurla il più possibile, con formazione e altri interventi”.

    “La Trigano ha mandato a casa 40 contratti a termine – ricorda lo stesso Campofiloni – Laika oltre 100. Il settore, è innegabile, sta soffrendo una contrazione di ordinativi. Per il 2024-25 c’è effettivamente un calo del 20% dei camper da produrre, e questo ha impatto sulle ore-lavoro”.

    “Abbiamo fatto insieme alla Fim Cisl un comunicato sindacale per informare i lavoratori – dice ancora Campofiloni – L’azienda ci aveva detto, a luglio, che per il 2024-25 c’erano 1.000 veicoli in meno da produrre. E’ normale che questo abbia un impatto sulle ore-lavoro”.

    “Adesso – conclude – c’è da sedersi attorno a un tavolo il 18 settembre. E lavorare per ridurla (la cassa integrazione, n.d.r.) il più possibile”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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