MERCATALE (SAN CASCIANO) – Quattro puntine da disegno, un po' di nastro adesivo, un foglio e un pennarello.
L'ignoranza e il razzismo si possono portare al massimo livello anche con pochi, comunissimi, oggetti della nostra vita quotidiana.
E' accaduto questa notte a Mercatale, in via Sonnino: dove fuori dalla casa dove da anni abita un uomo, straniero, è stato affisso un cartello che riporta queste parole:
“NON SIETE
CLANDESTINI
SIETE INVASORI!
NON DESIDERATI
DA NOI ITALIANI
RITORNATE!!
NEI VOSTRI PAESI
SIETE SOLO DEI
PARASSITI
PRESTO SUCCEDERA’
LA RIVOLUZIONE”
"Abita a Mercatale da anni – ci dice una persona che conosce bene l'uomo che vive a qui – è una persona squisita, mite".
Un bruttissimo gesto, peraltro in un paese in cui la solidarietà e l'accoglienza, anche grazie al lavoro delle associazioni mercataline, sono un baluardo.
Anche se, precisa qualcuno, "lo stesso tono è apparso su cartelli simili affissi più volte in passato sui muri del paese e alle abitazioni di via Sonnino, dove sono ospiti i richiedenti asilo".
Qui infatti, nella casa che fu di Pietro Pacciani, da anni con un progetto al quale collabora l'Arci hanno trovato posto persone in attesa della verifica del proprio, eventuale, status di rifugiato.
Raggiunto dal Gazzettino del Chianti, il sindaco di San Casciano Massimiliano Pescini parla "un bruttissimo gesto, spero innanzi tutto che ci sia una denuncia in modo da permettere le indagini da parte delle forze dell'ordine".
"Si tratta – sottolinea – di episodi vigiacchi e isolati da condannare, ma che non rispettano la stragrande maggioranza della nostra comunità. Non vogliamo dargli grande rilievo sociale, ma sottolinearne la bruttezza. Anche perché il nostro aigre è sempre improntato al rispetto della persona e del singolo uomo".
"Queste cose – conclude Pescini – si combattono con il lavoro quotidiano e percorsi seri di accoglienza, avendo senso della realtà delle cose e portando con noi i valori della Costituzione della Repubblica Italiana".
Davvero un capitolo molto brutto per Mercatale: senza volere enfatizzare o esagerare ovviamente, ma con la fermezza nel condannare chi si permette di fare una cosa del genere, inscenando una sorta di "pubblica gogna" ignorante e razzista.
di Matteo Pucci
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