CERBAIA (SAN CASCIANO) – Don Luca Carnasciali, 55 anni, è il parroco delle parrocchie di San Vincenzo a Torri, Santa Caterina a Cerbaia e San Giovanni in Sugana, che gestisce dall’ottobre 2020 con l’aiuto di don Albert e del diacono Raffaello.
Persona molto gioviale e disponibile, don Luca ci parla volentieri della sua comunità, di tutte le iniziative che vengono organizzate e degli obbiettivi per l’anno appena iniziato.
Partendo proprio dal principio di questo percorso: “Il primo obbiettivo era proprio quello di unificare le tre parrocchie, creando un’ unica comunità pastorale, dato che soprattutto San Vincenzo ha sempre avuto il suo parroco. Devo dire che ci stiamo riuscendo bene, organizzando molte iniziative insieme”.
Le iniziative di cui parla don Luca sono tante: la catechesi per i bambini che va a coinvolgere in alcuni incontri anche i genitori; la pastorale familiare; i percorsi prematrimoniali (ma anche gli incontri con le persone separate); gli appuntamenti per andare a trovare gli anziani e i malati nelle loro case; e molto altro.
Ma anche iniziative culturali, presentazioni di libri e conferenze che vanno a coinvolgere anche le altre associazioni del paese, con cui don Luca dialoga costantemente.
Ci fa l’esempio di “un incontro sull’intelligenza artificiale di qualche mese fa”, che ha deciso di fare al circolo Arci “per riuscire a coinvolgere più persone possibile”.
Sul suo rapporto con la comunità ci racconta: “Cerco di essere presente il più possibile in paese, di farmi vedere in piazza, al campo sportivo… e solitamente si creano sempre buone occasioni di confronto e dialogo con qualcuno che incontro per strada”.
E’ molto contento anche dei tanti volontari che collaborano alla pizzeria del circolo Mcl.
Fa poi un’analisi sulla parte più giovane della popolazione: “All’inizio non è stato facile ripartire con loro, dopo la cresima spesso si perdono con un “effetto trascinamento” che porta a scomporre il gruppo. Anche lo sport a volte diventa un qualcosa di totalizzante, che porta via moltissimo tempo”.
E continua: “Siamo comunque riusciti ad organizzare diverse cose in questi anni, come ad esempio il viaggio a Lisbona per la GMG del 2023, la camminata sulla via Francigena la scorsa estate. E ogni anno facciamo una settimana di convivenza tutti insieme”.
Per questo nuovo anno invece ci sono già dei progetti legati al Giubileo. Gli appuntamenti saranno due: ad aprile per i ragazzi fino a 16 anni, per i quali sarà organizzato il viaggio a Roma per il “Giubileo degli Adolescenti”; mentre a fine luglio-inizio agosto sarà il turno dedicato al resto della comunità.
In estate come ormai da moltissimi anni sarà organizzato il Grest, il centro estivo per i bambini.
Conclude poi con una riflessione generale sul periodo storico in cui ci troviamo: “E’ un tempo difficile, le persone sono molto disorientate, l’indifferenza e il disincanto dilagano. Era un qualcosa già in atto ma il Covid e le nuove tecnologie hanno esasperato tutto questo”.
Ma rimane fiducioso: “Questo è un cambiamento d’epoca importante, ma noi siamo presenti e pronti al dialogo con tutti. Io scendo in piazza per mettermi insieme agli altri, pronto ad incontrare le persone”.

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