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venerdì 19 Aprile 2024
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    La festa alla “Pia dei Tolomei”, il passato di Faltignano nel racconto di Franca

    Dal tabernacolo dimenticato alle usanze di prima della guerra, tra benedizioni e fette di cocomero

    SAN CASCIANO – Grazie a una visita fatta dal Gruppo Pellegrini Mercatalini agli ospiti dell’Istituto Minime Suore Sacro Cuore della Casa di riposo “San Giuseppe” a Decimo, abbiamo saputo della presenza della signora Franca Ciappi nata 93 anni fa al Cigliano dietro la Cappella degli Antinori.

     

    Siamo così andati a trovarla per farci raccontare se aveva notizie di quel tabernacolo che nel 2013 riscoprimmo coperto da una folta vegetazione in mezzo al bosco poco distante dal torrente la Suganella lungo quella che era una strada che arrivava fino alla chiesa di Faltignano, percorsa dai fedeli per raggiungere la loro chiesa dove vi andavano a dottrina, vi passavano a comunione e si sposavano.

     

    Siamo andati così a trovare la signora Franca che ci ha raccontato non solo di quel tabernacolo “dimenticato”, ma anche di un’antica festa che si teneva a Faltignano, esattamente alla “Pia dei Tolomei”.

     

    Signora Franca, cosa ricorda del tabernacolo? 

    "Mi fa davvero piacere a distanza di tanti anni che qualcuno si sia ricordato di questa edicola e mi fa davvero piacere tornare a parlare di quei tempi. Ci passavamo quando in processione vi si arrivava dal Cigliano e lì ci fermavamo a pregare, dopodiché il priore di Faltignano benediva la campagna, si chiamavano rogazioni, poi risalivamo dopo avere attraversato la Suganella fino alla chiesa di San Bartolomeo a Faltignano".

     

    Si ricorda che nel tabernacolo vi fosse un’immagine particolare?

    "No, mi sembra ci sia stata una Madonna, ma non ricordo se pitturata o di terra cotta. Mi ricordo solo che durante la guerra fu danneggiato e in seguito risistemato. Dopo il passaggio della Seconda guerra non essendoci più il parroco, la chiesa fu chiusa, così noi del Cigliano passammo sotto la chiesa di Argiano. Pensi che nella chiesa di Faltignano all’età di sette anni sono passata a comunione, ricordo che per arrivare dovevamo percorrere tutta la strada sterrata e il bosco, così il vestito della comunione lo portammo in mano per non sporcarlo e lo indossammo arrivati alla canonica. Lì mi sono anche sposata nel ‘58.

     

    Ci è stato raccontato anche di una festa fatta nel bosco denominato della Pia dei Tolomei…

    "Sì, certo, mi ricordo anche di quella. Si svolgeva il 24 agosto in occasione di San Bartolomeo a cui è dedicata la chiesa di Faltignano. Nel pomeriggio si diceva il Vespro e all’uscita della chiesa si trovava un banchino che vendeva il cocomero. Poi risalivamo la salita per recarci tutti alla Pia dei Tolomei, un parco che si trova dietro una casa colonica".

     

    "Ricordo che attraversavamo un viale alberato e dopo poco ci trovavamo nel parco, molto bello con statue e anfratti fatti di roccia spugnosa, e lì consumavamo il cocomero. Ricordo che c’era anche una grande vasca dove all’interno c’erano le ranocchie. Era un parco ben tenuto e poco più giù guardando Firenze, c’era una cava".

     

    "Eravamo in tanti il giorno della festa, praticamente c’erano tutte le famiglie del Cigliano, venivano anche da Sant’Andrea in Percussina e Spedaletto, eravamo poveri, ci bastava poco per divertirci e stare insieme, inoltre ci volevamo un gran bene".

     

    Della presenza del parco della Pia dei Tolomei, lo scrive anche Piero Calamandrei (1889-1956) dove da Firenze vi andava a trascorrere le vacanze estive. Il libro si intitola “La casa di campagna” scritto tra l’agosto 1939 e l’estate 1941, dove scrive appunto di questo luogo che i residenti chiamavano semplicemente “la Pia”, descrivendolo in tutti i suoi particolari, le statue, il giardino e anche la "prigione" della Pia dei Tolomei.

     

    (La foto è una rarissima immagine della festa alla "Pia dei Tolomei" a Faltignano. Foto di Mario Peruzzi)

     

    di Antonio Taddei

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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