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sabato 20 Aprile 2024
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    Da Castellina in Chianti a San Casciano: il libro sui ricordi di vita del professor Roberto Cacciatori

    Dal 1938 al 1955, dal piccolo borgo di Naccolone fino a San Casciano: le memorie, i racconti, le storie e i personaggi. Lo abbiamo incontrato

    SAN CASCIANO – “Naccolino e Naccolone, Sandedame e Patrignone, Isole e Serelle son la dote di tre sorelle”.

    Inizia così, con questa antica filastrocca, il libro fresco di stampa “C’era una volta. La storia di un bambino d’altri tempi”, scritto dal professor Roberto Cacciatori.

    Che ha impresso sulla carta i ricordi di un mondo non poi così lontano dal punto di vista temporale. Ma ormai distantissimo per quanto riguarda comportamenti sociali, personaggi, usanze.

    Sono i suoi ricordi (e in parte della sua famiglia) dal 1938 al 1955. Vissuti prima in un piccolo nucleo di case del Chianti senese, Naccolone, che dista da Castellina in Chianti circa 7 km; per poi arrivare agli anni di San Casciano, dove vive tutt’oggi.

    Professor Cacciatori cosa racconta nel suo libro?

    “La vita di un bambino vissuto nella campagna del Chianti, il passaggio del fronte, le difficoltà economiche della famiglia, gli anni della ricostruzione. Una vita normale, vissuta in una civiltà contadina ormai lontana e talvolta difficile da immaginare oggi, mancando concreti termini di paragone”.

    In molti rivivranno certi momenti leggendo ricordi simili…

    “Per le persone più in là negli anni la lettura sarà un “amarcord”, un rivivere situazioni ed esperienze depositate nella memoria, che riaffioreranno con la loro carica vitale propria della prima giovinezza”.

    E per i lettori più giovani?

    “Per loro si aprirà un mondo sconosciuto ma vero, come vera era la vita dei bambini degli anni Quaranta: quei bambini che oggi sono i loro nonni”.

    Naturalmente sarà tornato in quei luoghi che descrive così bene: la chiesa di Sant’Agnese, la casa colonica di Gaversa dove con i suoi genitori vi rifugiaste per scampare ai tedeschi. Casa ritenuta sicura ma che, in realtà fu colpita, da una cannonata e vi morì una persona…

    “Sì, sono luoghi che frequento abitualmente. Anche perché mio fratello minore, dopo che ha aperto il ristorante a Castellina in Chianti, abita lì vicino. Non sono più tornato a Gaversa. Nella chiesa di Sant’Agnese viene officiata la domenica la Santa Messa, mentre nei locali attigui da molti anni c’è un ricovero per anziani”.

    Nella sua famiglia c’è stato anche un grave lutto, la perdita di suo fratello Silvano.

    “Fu un grande dolore per i miei genitori; io non ero ancora nato e per me questo fratellino è soltanto l’immagine della foto e la sua tomba nel piccolo cimitero di Sant’Agnese”.

    Suo babbo un giorno decise di lasciare la campagna di Naccolone per andare a vivere a San Casciano, dove la mamma ricordava di avere un parente alla lontana.

    “Ci trasferimmo nella primavera del 1954…”.

    E anche qui descrive molto bene il vostro arrivo a San Casciano e la vita di allora in paese. Tornando oggi indietro nel tempo, a quell’infanzia trascorsa a Naccolone, c’è una particolare nostalgia che le è rimasta?

    “Il senso di libertà e il contatto continuo con la natura. In tutte le stagioni”.

    Ci fermiamo qui e ringraziamo il professor Roberto Cacciatori, lasciando ai lettori (giovani e anziani) la piacevole lettura di un mondo che non esiste più.

    E’ possibile acquistare il libro a San Casciano, presso la Libreria Lotti in via Roma e alla Cartoedicola della Stazione. 

    Chi è più lontano da San Casciano, lo può trovare anche online (qui).

    Roberto Cacciatori

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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