SAN CASCIANO – Momenti drammatici nel pomeriggio di oggi, martedì 4 luglio, a San Casciano.
Quando a pochi passi dalla Pieve di Santa Cecilia a Decimo, in un campo, è atterrato l’elisoccorso Pegaso.
Subito dopo è arrivata sul posto un’ambulanza della Misericordia di San Casciano, che ha preso a bordo lo staff medico per ripartire a sirene spiegate per il centro del paese.
Dove l’infermiere dell’equipaggio dell’ambulanza ed esperti soccorritori stavano tentando di tutto per salvare un trentenne, portatore di un grave handicap, che aveva accusato un malore all’interno della propria abitazione.
Sono passati lunghi minuti, in attesa di vedere arrivare nuovamente nei pressi del Pegaso l’ambulanza con il paziente.
Per essere poi trasferito sull’elicottero e, in cinque minuti, atterrare all’ospedale di Careggi.
Ma quando l’ambulanza è arrivata, a lampeggianti spenti e senza sirena, c’è stata subito la certezza che l’elicottero sarebbe ripartito a vuoto.
Il silenzio degli operatori che sono scesi con tutta la strumentazione, senza fretta, è stato l’ulteriore conferma.
In effetti, nonostante le tante manovre, l’impegno straordinario da parte di tutti, non è stato possibile salvare la vita al trentenne, originario del Marocco.
Era il novembre dell’anno scorso quando al ragazzo era stata consegnata, dal sindaco Roberto Ciappi, la cittadinanza italiana: vivea da oltre vent’anni a San Casciano.
A giorni sarebbe partito per le vacanze, insieme alla mamma e al fratello minore: e che ora, invece, si trovano a piangerne la scomparsa.
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