Non solo la rituale danza haka, ma suonare Chopin prima di andare in battaglia fece sentire i Maori più forti. Una sorta di "preludio" alla vittoria. Mescolare melodie partigiane alle canzoni neozelandesi fece scoprire ai soldati del 28mo Battaglione, arrivati dall’altro capo del mondo per liberare l'Italia, la Toscana e Firenze e le sue terre dai nazifascisti, una passione che li rendeva affini agli italiani: l’amore per la musica e il canto..
“Warrior Ballad” è il film musicale, diretto dal regista e compositore Claudio Teobaldelli, che racconterà, in forma inedita, la storia di questa grande amicizia che nacque da rime intrecciate e canti accostati, da melodie partigiane fuse a testi maori. Il progetto può contare sul lavoro decennale di ricerca curato da Stefano Fusi (ex sindaco di Tavarnelle) e sua moglie zeolandese Jill Gabriel e prosegue con il sostegno della Regione Toscana, della Provincia di Firenze, dell’Unione dei Comuni di Barberino Val d’Elsa, San Casciano e Tavarnelle e dei Comuni di Scandicci e Firenze, con l'importante partecipazione di Toscana Film Commission e del Ministero per le Politiche Maori in Nuova Zelanda e Fondazione 28mo Battaglione Maori in Nuova Zelanda. L'ente capofila del progetto è il Comune di San Casciano.
Un percorso fatto di altruismo, concretezza, senso del dovere e responsabilità che diede ai Maori e alle famiglie del Chianti l’opportunità di conoscersi e sentirsi vicini, di accendere una luce nel ‘buio’ del secondo conflitto mondiale. Il progetto cinematografico, del quale sono iniziate le riprese in Italia e nel 2013 proseguiranno in Nuova Zelanda, mette in primo piano la musica come elemento che accompagna e unisce le vite dei due popoli. Frutto di un complesso lavoro di ricerca di documenti e raccolta di testimonianze dei sopravvissuti, il soggetto dipana la storia del 28mo Battaglione Maori nelle terre del Chianti durante l’ultimo atto della seconda guerra Mondiale. Protagonista è uno dei personaggi centrali delle vicende Maori: il colonnello Peter Awatere, il soldato neozelandese che prima di lanciarsi in battaglia era solito "caricarsi" facendo scivolare le dita sui tasti di un pianoforte… famoso per il suo coraggio e la sua eccentricità.
“Le ultime pagine – spiega il regista Claudio Teobaldelli – di quel drammatico capitolo della seconda guerra mondiale che nell’estate del 1944 si consumò tra le campagne del Chianti ebbero un’appassionata colonna sonora. Note della tradizione popolare Maori si combinarono e si alternarono alle rime di una delle più noti canzoni patriottiche della Resistenza. I Maori intonavano “Bella Ciao” e gli italiani impararono i canti del popolo neozelandese. L’intreccio dei destini dei liberatori e dei liberati, esempio di grande civiltà e integrazione, trovò nella musica un linguaggio comune e un mezzo per sentirsi uguali nelle differenze della battaglia, per sentirsi vicini nella morsa di quelli che sarebbero stati i colpi finali inferti dalla guerra. Il progetto di documentazione e produzione cinematografica che coinvolge le Istituzioni e le comunità del Chianti , di Firenze e della Toscana e la Nuova Zelanda vuole rivivere le storie dei due popoli e di come esse riuscirono ad integrarsi, mostrando rispetto, concretezza, dignità”.
Alle truppe Maori, i giovani indigeni della Nuova Zelanda, non bastò farsi intendere. Il loro sforzo di stabilire un contatto diretto con le famiglie chiantigiane, durante l’avanzamento verso Firenze, andò ben oltre l’uso di espressioni e gesti essenziali. Impararono a leggere Dante, a conoscere la grammatica italiana e soprattutto condivisero con i civili locali una grande passione: quella per la musica.
“Il 23 luglio i Maori della Compagnia C – prosegue il regista – attraversarono le strade di Tavarnelle indossando cappelli Borsalino e suonando fisarmoniche, impararono alcuni brani della tradizione popolare italiana e li inserirono nel repertorio musicale del battaglione, nei momenti di pausa intonavano serenate per le donne chiantigiane”.
Il film è in corso di realizzazione. Le immagini iniziali di “Warrior Ballad” rivelano emozioni e ricordi di Wyane Ngata, figlio di un soldato Maori che ha combattuto nel territorio chiantigiano nella seconda guerra mondiale. Nel percorso di realizzazione del film saranno ovviamente coinvolti molti dei testimoni italiani che ebbero contatti e relazioni coni soldati maori.
L'inizio delle riprese del film e' avvenuto in occasione della visita di una delegazione neozelandese giunta alcuni mesi fa nel Chianti allo scopo di rendere omaggio ai fratelli Maori nei luoghi che videro questi ultimi impegnati a dare la vita per il popolo italiano. Accompagnati da Jill Gabriel e Stefano Fusi, Wayne Ngata della Massey University of New Zealand, Billie Lythberg dell’Università di Cambridge e altri membri della comunità Maori di Gisborne hanno percorso i luoghi della memoria chiantigiani tra cui Tavarnelle, San Casciano, San Michele a Torri e La Romola.
Le riprese del film si concluderanno nel 2013 e sarà presentato entro la fine del prossimo anno. Quanto agli interpreti, la scelta del casting sarà effettuata in Nuova Zelanda. L’attore protagonista sarà un rappresentante della comunità Maori.
di Redazione
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