PONTEROTTO (SAN CASCIANO) – Hanno scelto l'ingresso del nuovo stabilimento in fase finale di realizzazione al Ponterotto, per presentare il buon esito della votazione fra i lavoratori in merito all'accordo di secondo livello e di flessibilità all'interno di Laika.
Perché da Fiom Cgil e Fim Cisl, con i loro rappresentanti provinciali (rispettivamente Alessandro Fini e Flavia Capilli), e dai delegati dell'Rsu Alessandro Corti, Rolando Mugnai, Andrea Gensini Marcello Giannetti (Fiom Cgil) e Andrea Vermigli (Fim Cisl), arrivano… buone notizie. E di questi tempi c'è da celebrarle.
Innanzi tutto sui tempi di apertura dello stabilimento: "Il 4 dicembre si spegneranno le macchine negli stabilimenti del Pontenuovo, il 18 gennaio dovranno essere accese quelle del nuovo stabilimento del Ponterotto".
Un mese e mezzo, con le festività natalizie e di capodanno in mezzo, per il trasloco di una delle maggiori aziende di tutto il nostro territorio con circa 270 dipendenti, fra assunti e interinali.
Azienda che, proprio questa mattina, ha visto andare in scena al suo interno le votazioni in merito all'accordo di secondo livello e alla flessibilità. Con una percentuale quasi "bulgara" (l'89,7%) di lavoratori favorevoli.
"Nell'integrativo – spiega Alessandro Corti, Rsu Cgil – si prevede la stabilizzazione di 30 lavoratori, 10 che da tempo determinato si trasformano in tempo indeterminato; 20 che da somministrati (interinali) si trasformano a tempo determinato. Numeri che così, tutti insieme, non si erano mai visti in Laika".
C'è quindi di che essere felici per questi lavoratori e per le loro famiglie. Ma non è finita qui: "Abbiamo votato anche per il miglioramento dei parametri necessari per raggiungere il premio risultato, che da adesso sarà raggiungibile anche in casi di bassa redditività aziendale".
Ma il sindacato in Laika si è sempre distinito per battaglie culturali e sociali: "Per le coppie di fatto è stato raggiunto l'accordo per un giorno aggiuntivo per nascita o adozione di un figlio (come già lo era per le coppie "normali")".
"O – dice ancora Corti – in caso di decesso di un parente. Inoltre, per le aziende che lavorano con Laika in esterno abbiamo chiesto e ottenuto che la stessa Laika vigili sull'applicazione delle norme contrattuali, sulle normative, sulla corresponsione degli stipendi".
Secondo Alessandro Fini e Flavia Capilli, "al di là dei dati tecnici ci sono tre evidenze. In una fase come questa di contrazione del tipo di prodotto che fa Laika abbiamo posto le basi per la ripresa".
"Inoltre – concludono – torniamo a sottolineare il ruolo fondamentale delle Rsu, che dovranno parlare di tutto all'interno di Laika; infine, terzo, con questo accordo ci siamo messi in condizione di essere competitivi per future produzioni".
Sì, perché probabilmente nello stabilimento Laika in futuro si faranno anche prodotti… non Laika, ma appartenenti al gruppo Hymer. In modo da differenziare la produzione, andando incontro alle varie tipologie di mercato che, anche in Europa, si stratificano dal nord fino al sud del continente.
di Matteo Pucci
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