SAN CASCIANO – Non si fermano i furti nelle abitazioni. Erano passate da poco le 21.30 di lunedì 1 aprile quando in un appartamento in via Borromeo una signora, anziana e disabile, ha sentito dei rumori alla finestra.
Giusto il tempo di rendersi conto di cosa stava accadendo: ha visto sollevare l’avvolgibile con un piede di porco e intravisto i piedi di una persona.
Ha iniziato a gridare, riuscendo a chiamare per telefono un familiare che ha immediatamente avvisato i carabinieri.
Le grida della donna e l’abbaiare dei cani, ha messo in fuga il ladro che nel frattempo, per tenere sollevato l’avvolgibile, aveva piazzato sulle guide laterali due vasi di fiori.
Anche il vicinato (in quella zona si conoscono tutti) è andato a vedere cosa fosse successo.
Ma nessuno immaginava che il ladro (che sicuramente non era solo) potesse, con tutto questo trambusto, tentare il bis: perché fallito il colpo, ha pensato bene di andare poco distante, passare da un orto, salire le scale e, con lo stesso sistema, dopo aver sollevato l’avvolgibile, ha scardinato la porta finestra per poi entrare nell’appartamento, mettendolo a soqquadro.
"Io e mia moglie eravamo nella tavernetta – ci racconta il derubato – intorno alle 22 abbiamo deciso di andare a letto".
Non vi siete accorti di nessun rumore strano? "A dire il vero ho percepito qualcosa, tanto che ho pensato che provenisse dal garage. Sono andato a vedere, ho acceso le luci, ma non ho notato nulla così sono tornato da mia moglie".
"Abbiamo salito le scale interne – riprende – mia moglie mi ha anticipato e, quando è entrata nell’ingresso notte, ha visto la porta di una camera aperta. Entrata ha notato della roba per terra, tanto che mi ha chiesto cosa avessi combinato. Il tempo di raggiungerla e subito ho capito che erano entrati i ladri".
Cosa vi hanno preso? "Soldi, oggetti in oro e addirittura una bottiglietta di profumo che era sul cassettone. Non le dico come ci hanno ridotto le camere. La porta finestra da dove sono entrati era sventrata, tanto che è venuto il falegname per portarla via e cercare di riaggiustarla il prima possibile".
Vi siete spaventati? "Ho chiamato subito mio figlio che è corso da noi, quando è arrivato, ci siamo abbracciati piangendo. La notte non abbiamo dormito, non so se ci riusciremo nemmeno questa notte".
A ferire sono le lacrime di quest’uomo, ottantenne, che si porta le mani al viso quasi a vergognarsi.
Gli mettiamo una mano sulla spalla in segno di solidarietà: è tutto quello che possiamo fare in questo momento.
Lui e la moglie, che hanno passato una vita di sacrifici lavorando onestamente: e che in pochi minuti hanno perso degli oggetti di un valore impagabile, quello affettivo. Sentendo violata la loro intimità.
di Antonio Taddei
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