SAN CASCIANO – Anche il comune di San Casciano ha organizzato iniziative per la Giornata della Memoria, lunedì 27 gennaio.
Alle 11 al Teatro Comunale Niccolini con uno spettacolo teatrale per le classi medie inferiori del capoluogo: “Via Roma 34: il gioco interrotto, storia della famiglia Modigliani tra San Casciano in Val di Pesa e Firenze 1934 – 1944” di e con Tiziana Giuliani, Teatro dei Passi – Arca Azzurra Formazione.
Al violoncello Filippo Burchietti, consulenza storica dell’associazione Sgabuzzini storici, e ISTR, immagini dell’archivio del Gruppo Culturale “La Porticciola”.
Saranno presenti Renata Mayer e Gigliola Sacerdoti Mariani, scampate alla persecuzione e deportazione.
Nel pomeriggio, alle 16.30, cerimonia pubblica presso le Pietre d’inciampo, con partenza dal palazzo comunale di un corteo silenzioso: le autorità raggiungeranno via Roma, al civico 34, dove sono state poste le Pietre d’inciampo alla memoria di Giacomo Modigliani e Paolo Sternfeld.
Qui sarà scoperta una targa commemorativa per le vittime della famiglia Modigliani, deportata e vittima dell’Olocausto. Intervento musicale di Giancarlo Nunziati al clarinetto, Gabriele Cocchi al violoncello, Selenia Benzi al flauto.
Alle 17 presso la biblioteca comunale sarà presentato il libro “Sotto gli occhi di tutti. La società italiana e le persecuzioni contro gli ebrei” (Editore Le Monnier). Interverranno: Valeria Galimi autrice e docente di storia contemporanea all’Università di Firenze, Roberto Ciappi sindaco di San Casciano, Francesco Volpe presidente del consiglio comunale, Maura Masini assessore alla cultura.
Inoltre interverranno Renata Mayer con letture del libro “Dieci marchi e un biglietto del treno. Diario di un bimbo in fuga dall’Olocausto” di S. Goldstein, W.Share e G. Hammilton; e Gigliola Sacerdoti Mariani con “Testi e pre-testi della Giornata della Memoria e della Cultura Ebraica”.
GLI EBREI NASCOSTI DA DON IVO
Oltre alla famiglia Modigliani e Sternfeld, a San Casciano si erano nascosti altri ebrei, dei quali però non conosciamo i nomi e nemmeno sappiamo se si sono salvati all’Olocausto.
Di certo sappiamo che una famiglia fu nascosta nella cantina della chiesa di San Martino ad Argiano, sulla via Empoles,e dove era parroco don Ivo Biondi, che faceva parte di un’organizzazione di cattolici antifascisti.
Lì organizzò un Centro-Rifugio, dove trovarono posto molte persone, tra queste il Stn. Di Vascello Carmelo Mirabella, Ilario Fossi, Tito Sardelli. Oltre, appunto, a una famiglia di ebrei ad oggi sconosciuta.
Solo qualche anno fa una signora del posto ci raccontò di averli visti nascosti nella cantina della chiesa della Compagnia di San Martino.
“Di loro don Ivo Biondi non ne ha mai parlato e non saprei dire il perché – ci raccontò la signora – Nella notte, quando mi era possibile, portavo loro qualcosa da mangiare, un po’ di pane e qualche uovo poiché avevo delle galline. Erano molto timorosi e non uscivano mai dal rifugio. Un pomeriggio, con mille accortezze, scesi le scale buie della cantina, ma di loro non vi era più traccia. Probabilmente approfittando di un momento di calma, decisero di andarsene”.
Anche questo ricordo è un piccolo tassello che va ad aggiungersi alla nostra storia. E chissà se un giorno troveremo documenti in merito, com’è stato fatto per la famiglia Modigliani e Sternfeld.
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