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venerdì 19 Aprile 2024
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    “Il mio corpo è un’opera d’arte”: a teatro per una lezione di vita

    Emozionante lo spettacolo messo in scena da donne colpite da patologie oncologiche. Un regalo al pubblico

    SAN CASCIANO – Venerdì 9 dicembre, al Teatro Niccolini, è andata in scena una lezione di vita.

     

    Se, dalla preistoria ad oggi, il compito dell’Arte è quello di migliorarci attraverso lo stupore, l’emozione e la riflessione, allora, la compagnia “La Cooperativa delle Soubrettes” produce Arte.   

     

    Riuscire a “rapire” l’attenzione dello spettatore per focalizzarla su un dettaglio del proprio modo di porsi, che non aveva ben considerato, non è impresa banale.  

     

    Trovare un modo simpatico e divertente per “prendere per un orecchio” il nostro atteggiamento verso le malattie oncologiche e metterlo davanti ad una realtà dura, ma affrontabile, paurosa ma superabile, è un bel regalo per chi lo riceve.  

     

    Ma, sopratutto, il messaggio delle “attrici per caso” che sono salite sul palco del Niccolini è convincente, perché a parlare non è un primario o un attore professionista che si è messo nei panni di un altro. 

     

    A parlare di paure, solitudini, incomprensioni collegate alla scoperta ed alla cura di un tumore sono direttamente le persone (verrebbe voglia di dire le anime) che hanno passato quelle emozioni. 

     

    È un’occasione per considerare problemi oncologici con un linguaggio “a colori” e contribuire a  rafforzarci personalmente verso questa tematica. 

     

    D’altra parte, per chi ha dovuto affrontare la malattia in prima persona, parlarne e rendere disponibile la propria testimonianza, è un’importante arma per superare l’ostacolo ed i suoi “strascichi”. 

     

    Il piccolo questionario, che è stato distribuito all’ingresso può essere paragonato ad una cartina  tornasole.   

     

    Due serie di domande simili, a cui rispondere prima e dopo lo spettacolo, hanno messo in evidenza i cambiamenti di consapevolezza e, speriamo in modo permanente, gli involontari errori dell’atteggiamento comune davanti a chi già soffre per avere dentro di sé un “inquilino scomodo” come il cancro.

     

    C’è da augurarsi che l’iniziativa, che ha già prodotto rappresentazioni a Firenze come in provincia ed ha destato interesse sui media nazionali, si consolidi e continui a trasmettere l’originale ed efficace messaggio.

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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