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sabato 20 Aprile 2024
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    In visita speciale nel Castello Il Palagio: “Queste dimore storiche sono il nostro petrolio”

    Ne è convinto il proprietario, Lapo Lapi: "Con la differenza che... non finiranno mai. Sono eterne e fanno la differenza fra l’Italia e il resto del mondo"

    CAMPOLI (SAN CASCIANO) – In occasione della XXVI edizione di Cortili e Giardini Aperti, nei giorni scorsi, per la Giornata Nazionale dell’Associazione Dimore Storiche Italiane-Adsi, tra le 130 in Toscana si sono aperte gratuitamente al pubblico le porte del Castello Il Palagio, fortezza del 1200 in via Campoli, nel comune di San Casciano.

    Apertura dovuta all’ospitalità della famiglia Lapi, nota a Firenze fino dalla seconda metà del 1200.

    I tre fratelli Dr. Giovanbattista Lapi, Dr. Camillo Lapi e Francesco Lapi, furono iscritti alla nobiltà di San Miniato con decreto del 9 gennaio 1847 e quindi riconosciuti Nobili di San Miniato.

    Con trasmissibilità perpetua nei discendenti maschi e da maschi perché appartenenti a famiglia antica fiorentina, ascritta alle consorterie nobili e cittadine di Firenze e appartenente al Consiglio dei Duegento.

    Arrivando a oggi, Lapo Lapi è l’attuale proprietario de Il Castello Il Palagio.

    Passeggiando con lui all’interno di questa dimora magnifica, ci spiega che “è stato studiato e calcolato che per ogni euro speso sulle dimore storiche c’è un ritorno per il territorio di circa due volte e mezzo”.

    “Quindi – tiene a specificare – investire su queste realtà è, praticamente, per noi italiani come investire sul petrolio per gli arabi. Con la differenza che il petrolio degli arabi finirà, queste cose qui non finiranno mai”.

    Lapo Lapi

    “Sono eterne – continua – e fanno la differenza fra l’Italia e il resto del mondo perché tutta la bellezza che c’è qui in Italia è praticamente impossibile trovarla altrove”.

    “Tra l’altro – prosegue – il turismo che viene da noi è un turismo colto, il turismo delle persone che vengono perché apprezzano il territorio. Perché vogliono investire sul territorio, perché sanno che la bellezza che trovano qui non la possano trovare da altre parti”.

    “La dolcezza di queste colline – conclude – com’è stato mantenuto il territorio, gli investimenti che vengono fatti, sono cose che vengono enormemente apprezzate”.

    Chi ha deciso di immergersi in questa dimora storica è partito dal suo giardino, con due bellissimi cedri del libano (uno di 500 anni).

    Una curiosità: qui si trova uno dei primi campi da tennis nati in Italia. Lo testimoniano alcune foto del 1919, nelle quali si vedono i nobili giocare a tennis.

    L’interno del Castello è un percorso pieno di sorprese e meraviglie, dove il tempo sembra davvero essersi fermato: ne diamo testimonianza con le foto che ci è stato concesso di fare, in attesa… della prossima apertura. 

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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