SAN CASCIANO – Quel furgone della Fan Cor, azienda del Calzaiolo, distrutto nell'incidente stradale nella mattinata di martedì 15 gennaio, in via Borromeo alla Botte, lo conoscono in tanti a San Casciano.
In un attimo si è diffusa la voce che una delle persone coinvolte nel tremendo schianto che ha visto coinvolti quattro mezzi fosse Roberto Falagiani. Con tutti gli annessi e connessi sulle sue condizioni di salute, viste quelle del furgone.
Roberto è rimasdto coinvolto, ma per fortuna ne è uscito senza neanche un graffio. Un mezzo miracolo se si vedono le foto. Un'esperienza terribile.
Sulla dinamica stanno ovviamente lavorando gli agenti del corpo di polizia locale dell'Unione Comunale del Chianti Fiorentino. Quella di Roberto è la testimonianza diretta di quei momenti.
"Stavo andando al lavoro come sempre – inizia a raccontarci – Io scendevo da San Casciano lungo via Borromeo. Lì alla Botte, all'incrocio, dalla parte opposta della carreggiata c'erano tre auto in fila con la freccia per girare verso la zona sportiva".
In particolare dipendenti della Laika, che per ovviare alla carenza di parcheggi al Ponterotto ha organizzato qui un servizio navetta per portare al lavoro le persone.
"Le auto – dice ancora Falagiani – stavano aspettando che passassi io per iniziare a girare. Quando sono arrivato all'altezza della prima auto dalla direzione del Calzaiolo ho visto arrivare un'auto a velocità sostenuta. Probabilmente non si era accorto della coda".
Attimi che Roberto rivive come un film: "Il tempo di vederlo sterzare, ha preso di spigolo una Renault Clio nera e, spinto dall'impeto della corsa, ha deviato sulla mia corsia, perpendicolare alla mia direzione di marcia. Io stavo sopraggiungendo e l'ho preso praticamente in mezzo, non ho potuto fare niente per evitarlo".
Mentre Roberto stava per impattare sull'auto (con a bordo tre operai della Laika, uno è stato trasportato con l'elisoccorso Pegaso al pronto soccorso) ha avuto il tempo per formulare solo un pensiero: "E adesso cosa mi faccio?".
"Era come avere un muro davanti – riprende – Subito dopo la botta anche io mi sono girato verso la Botte con il muso del mio mezzo. Appena mi sono reso conto che non mi ero fatto nulla, ho cercato cellulare e occhiali e ho chiamato i soccorsi".
"E' stato traumatico – conclude – Penso di essermi salvato soprattutto perché ero sul furgone, molto più resistente di una qualsiasi utilitaria. L'impatto è stato tremendo: mi passa ancora davanti agli occhi".
di Matteo Pucci
© RIPRODUZIONE RISERVATA