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lunedì 28 Aprile 2025
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    ISOlinea: un progetto socioestetico per le persone colpite da tumore. Siamo andati a scoprirlo

    Il direttore del Gazzettino del Chianti intervista, a Mercatale, Stefano Bucci: "Un kit dedicato a chi è stato sottoposto a trattamenti chemioterapici"

    MERCATALE (SAN CASCIANO) – Siamo andati a Mercatale, nel cuore di ISOlinea (prima del trasferimento, che avverrà a breve, nei nuovi spazi – alla Sambuca – dove si troverà anche il Centro Tricologico Toscano) per farci raccontare un progetto lodevole quanto importante.

    Un progetto socioestetico, che Stefano Bucci racconta in questa intervista direttamente al direttore del Gazzettino del Chianti, Matteo Pucci.

    Un progetto che va a interessare le persone in un momento davvero delicato delle proprie vite, ovvero quando sono state colpite da una malattia oncologica.

    Sappiamo tutti, infatti, quanto certe cure chemioterapiche possano impattare sui capelli. E sappiamo quanto questo possa influire dal punto di vista fisico e psicologico.

    Stefano Bucci ha così messo a disposizione di questo progetto socioestetico, ideato presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi, l’esperienza e la professionalità di ISOlinea.

    Nell’intervista lo sentirete ripercorrerne tutti i punti salienti. Che, innanzi tutto, è gratuito per le persone che vi fanno riferimento.

    “I prodotti ISOlinea – dice Bucci – per prima cosa sono stati testati dagli oncologi del plesso ospedaliero di Careggi. Una volta ritenuti sicuri, presso ISOlinea è stato creato un box per ospitare un kit dedicato per il progetto socioestetico”.

    “In questo kit – si spiega ancora – è presente un detergente idoneo per la fase di chemioterapia, una lozione riequilibrante le alterazioni indotte dei chemioterapici, e una lozione che mette le basi perché i successivi cicli dei capelli siano forti e vitali”.

    Vi si accede tramite il percorso oncologico che viene effettuato all’ospedale di Careggi. Oppure si può entrare anche in contatto diretto con ISOlinea (3385645328).

    “Per una piccola azienda come la nostra – sottolinea Bucci – si tratta di uno sforzo economico e di risorse umane. Ma uno sforzo che ci assumiamo completamente; mettendo a disposizione in maniera gratuita ad Oncologia il kit e il nostro know how”.

    “Perché – conclude Bucci – se non dai indietro parte di ciò che ricevi, non è una vera crescita”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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