SAN CASCIANO – “San Casciano. Vita, lavoro, amori, lotte attraverso le generazioni” è un prezioso “quaderno” di storia nato da un’idea dello Spi Cgil di San Casciano, un libro che riporta un’intervista collettiva a tre generazioni di famiglie del paese sui mutamenti delle consuetudini e della quotidianità nella famiglia, nel lavoro e nella vita sociale.
Il volume è stato presentato nel pomeriggio di giovedì 21 aprile al Parco della Botte al Calzaiolo.
A introdurre la serata in una sala affollata di pensionati Cgil del Chianti dell’area Metropolitana ma anche di altre sigle sindacali, oltre ai sindaci David Baroncelli del Comune di Tavarnelle e Giacomo Trentanovi del Comune di Barberino Val d’Elsa, è stata Aida Chellini del direttivo SPI San Casciano.
Sua l’idea di pubblicare sia il libro che la realizzazione di un filmato inerente alla pubblicazione su progetto grafico di Olivia Guardi, realizzazione di Olivia e Claudio Guardi con bellissime foto sempre di Claudio Guardi.
"Lo scopo è stato di fare una traccia di quello che è stato il nostro passato, delle famiglie numerose dove è possibile confrontarsi fra nonni, genitori e figli, raccontandolo così alla realtà e ai cambiamenti di oggi" ha detto Aida Chellini.
"Con queste testimonianze – ha concluso – volevamo capire se quello che abbiamo fatto noi della nostra generazione è riconosciuto dai nostri giovani dandogli un valore".
Ha coordinato la serata Marco Mantelli, segretario Lega Spi San Casciano che ha alternato l’incontro con interventi di Massimiliano Pescini, sindaco di San Casciano , Daniele Stolzi, segretario generale Spi Cgil Firenze, mentre ha terminato la serata Paola Galgani, segretaria generale camera del lavoro metropolitana di Firenze.
Le testimonianze di Aida Chellini, Silvano Lastrucci, Maria Pia Calosi, Giovanni Costantini, Giuliana Lastrucci, Marco Costantini, Pamela Lastrucci, Pia Checcucci, Miriam Checcucci, Francesco Innocenti, Ilaria Checcucci, Remo Ciapetti, Sonia Ciapetti, Massimiliano Pescini, Cosimo Ceccuti sono raccolte in un filmato curato da Niccolò Di Vito.
A conclusione un ricordo è andato a Guido Beni venuto a mancare un anno fa.
di Antonio Taddei
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