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venerdì 26 Aprile 2024
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    Gli esperti tranquillizzano: “L’uomo è al sicuro. I metodi per proteggere gli animali”

    SAN PANCRAZIO (SAN CASCIANO) –  A distanza di tempo sono tornati a fare parlare di loro, i lupi. A farne le spese è stato l’allevatore Giovannino Nieddu, che possiede un’azienda agricola nella frazione di San Pancrazio.

     

    Dove, alcuni mesi fa, proprio un esemplare fu immortalato in un incredibile video (clicca qui per vederlo).

     

    E non è la prima volta che i lupi gli hanno fatto “visita”. Stavolta a essere state ritrovate uccise sono state tre pecore. Siamo andati a trovarlo nella sua azienda.

     

    "E’ diventato un incubo, sono davvero stufo – queste sono le prime parole che ci ha detto – In due anni mi sono state uccise trentotto pecore, ventinove l’anno scorso, sei a gennaio 2014 e tre appunto circa dieci giorni fa".

     

    E’ certo che anche questa volta si tratti di lupi?

    "Ormai sono diventato esperto, la tecnica è quella adottata dai lupi. Ma deve pensare che la perdita di tre capi non si ferma lì perché ho avuto pecore che per lo spavento hanno abortito, quelle in produzione del latte che lo hanno perso per lo spavento. A gennaio avevo programmato di mungere centonovanta pecore che in realtà sono diventate centocinque!".

     

    Insomma, danni seri…

    "Avevamo calcolato di produrre novanta quintali di formaggio e invece ne abbiamo prodotti solo quaranta. Un ulteriore danno che non è calcolato e risarcito. Pensi che ancora devo avere il rimborso dei capi dell’anno scorso e se commercialmente il capo vale 100 euro ne rimborsano solo 50. In più c’è da considerare che lo smaltimento dei capi uccisi è a nostro carico".

     

    Da quanto tempo possiede il caseificio?

    "Dal 1992 e se fino a qualche anno fa si riusciva a vendere i prodotti, purtroppo la crisi non ha risparmiato neanche noi: una volta si vendevano forme intere di formaggio, oggi non si vendono quasi più, si vendono solo pezzetti. Mi è capitato in alcuni casi di regalare il formaggio a signore anziane che non possono più permettersi di acquistarlo. Sono più di cinquanta anni che abito a San Pancrazio, non avrei mai pensato di attraversare un momento così difficile: in questo momento stiamo lavorando per pagare le banche e basta".

     

    Difficoltà su difficoltà insomma…

    "Il bello è che neanche più la lana riusciamo a vendere, non la vuole più nessuno. Con la lana che riuscivamo a vendere non è che ci facevamo un guadagno, riuscivamo però a pagare quelli che venivano a tosare le pecore; oggi dobbiamo pagare chi le tosa in più lo smaltimento della lana".

     

    Davvero una vita difficile quella del pastore, se poi si aggiunge anche il danno provocato dai lupi ecco che c’è da capire l’amarezza dell’allevatore.

     

    Ma come si può difendere il gregge dai lupi? Nell’aprile 2013 fu indetta un'assemblea al circolo “Casa del Combattente” a San Pancrazio, a cui prese parte l’esperto tecnico faunistico Duccio Berzi.

     

    Con lui il fotografo naturalista Tommaso Nuti, ovvero colui che era riuscito a immortalare i lupi con speciali telecamere a infrarossi.

     

    Abbiamo chiesto a lui, da tempo in stretto contatto con Berzi, un parere tecnico sulla situazione: "Sfatiamo subito il mito: i lupi non sono stati portati da nessuno. Sono arrivati nel Chianti dall’Appennino e si sono colonizzati nelle nostre zone per l’abbondante presenza di cinghiali e caprioli".

     

    Vogliamo specificare anche che non ci sono pericoli per l’uomo?

    "Certo, il lupo non attacca esseri umani".

     

    In quale maniera si possono difendere gli allevatori affinché i lupi non attacchino i loro capi?

    "Basta adottare misure di protezione come le reti, un ricovero degli animali per la notte, oppure un cane da guardiania maggiormente usato per la protezione del gregge".

     

    Per gli allevatori che possiedono diversi ettari per il pascolo diventa una spesa onerosa fare una recinzione…

    "Basta un cane Pastore Abruzzese per non fare avvicinare il lupo".

     

    Quanti possono essere i lupi nel Chianti?

    "A questo proposito posso dare un'anteprima: è stato avviato dalla Regione Toscana, in collaborazione con l’Università di Firenze, il “Progetto del lupo”. Nella provincia di Firenze, Prato e Pistoia sarà monitorata la presenza dei lupi. Per quanto riguarda la zona del Chianti sono stato incaricato assieme a Michelangelo Angeloni, coordinati da Duccio Berzi, per monitorare la presenza del lupo nel Chianti".

     

    Ci spiega come?

    "Lavoreremo con l’ausilio di foto trappole e richiami Wolf-Howling ovvero la riproduzione di ululati per invogliare i lupi a rispondere e localizzare i gruppi riproduttivi e fare così una stima dei lupi presenti, cosa che in Emilia Romagna già esiste".

     

    Chi vorrà approfondire l’argomento lupi, rapaci e altri potrà farlo lunedì18 agosto alle 21 al “Podere Paglieri”, in via Polvereto 83 località Polvereto Montespertoli, in occasione delle manifestazioni “A veglia sulle aie di Montespertoli”.

    di Antonio Taddei

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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