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giovedì 28 Marzo 2024
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    Gli esperti della Uniservizi di San Casciano ci raccontano questa tecnologia molto interessante

    SAN CASCIANO – Che ne direste di riscaldare (e anche raffreddare) e creare energia elettrica solo con… il metano?

     

    Stiamo parlando della micro-cogenerazione, una tecnologia d’avanguardia  e già ben collaudata che rappresenta una grande opportunità. In particolare per impianti sportivi, case di cura, alberghi, circoli, falegnamerie, agriturismo, aziende che utilizzano calore. Come anche lavanderie, salumifici, caseifici… .

     

    “Normalmente – ci spiegano Carlo Castrogiovanni e Alessandro Lazzerini della Uniservizi di San Casciano, azienda specializzata in questo settore – le aziende che consumano calore ed energia elettrica comprano metano da una parte ed energia elettrica da un altra”.

     

    “C’è invece un sistema – proseguono – che non fa altro che replicare in piccola scala quel che avviene nelle grandi centrali, per cui acquistando semplicemente il metano crei calore ed energia elettrica. Con un risparmio notevole soprattutto per chi ha consumi medio-alti di entrambi”.

     

    Carlo e Alessandro credono molto nella micro-cogenerazione, ormai hanno visto sul campo la sua convenienza: “Forniamo consulenza iniziale, realizziamo il progetto, facciamo montaggio e assistenza post vendita”.

     

    “In pratica – spiegano – è un motore (in questo caso un motore della Volkswagen) alimentato a metano, al quale è accoppiato un generatore. E quindi il calore di raffreddamento più quello recuperato dai gas di scarico serve per acqua calda e riscaldamento, mentre con il motore elettrico si produce corrente”.

     

    In parole molto povere si crea quindi elettricità e, con gli “scarti” della sua produzione (calore e gas di scarico), si riscalda.

     

    “L’energia elettrica  in esubero – sottolineano – viene come “stockata” dal gestore elettrico nella rete, per poi essere ri-utilizzata quando se ne ha bisogno. Quindi non la si perde, ma è sempre lì a disposizione”.

     

    In estate infine, il motore continua a produrre calore: “Ovviamente – concludono Alessandro e Carlo – c’è anche un sistema che trasforma il calore in aria fresca.  Insomma… non si butta via niente!”.

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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