Il bed and breakfast nel centro storico di San Casciano, al centro dell’attenzione negli ultimi giorni per l’intossicazione di nove persone a causa del monossido di carbonio, ha riaperto, e per fortuna senza nessuna grave conseguenza per le persone (tra queste due bambini) che avevano accusato malori a causa di esalazioni sprigionatosi nel pomeriggio di martedì 12 febbraio (clicca qui per leggere l'articolo).
Il B&B è in una posizione strategica del paese, accogliente e ben ristrutturato, ne sono proprietari tre soci. Siamo andati a suonare il campanello per sapere se la signora della reception, la prima che ha accusato un malore, fosse stata dimessa. E con vero piacere è stata proprio lei ad aprirci la porta e ad accoglierci.
Una brutta avventura che però si è risolta al meglio.
"Per fortuna – racconta con un sorriso- e abbiamo tra l’altro scoperto che la causa di tutto non è stato per il mal funzionamento di una delle caldaie, ma per l’ostruzione della canna fumaria, dove all'interno vi avevano nidificato i piccioni".
Lei non si rese conto che la causa del suo malore era dovuta al monossido di carbonio?
"Per niente, i sintomi erano simili a un’influenza, tanto che perfino in ospedale fin dall’inizio non riuscivano a capire la causa. Fino a quando fu riportato che un cliente del B&B accusava mal di testa e nausea, allora mi fu fatto l’emogas, un’analisi specifica del sangue, che chiaramente risultò avere i valori “sballati”. Fu allora che mi misero per precauzione nella camera iperbarica".
Tutto questo avvenne nel pomeriggio?
No, a inizio della mattina, in quanto mi ero recato nel locale caldaie, e avendo tenuto la porta tagliafuoco aperta per eseguire le pulizie, il monossido iniziò a salire. Dopo pranzo avvertii un forte mal di testa, in un primo momento l’avevo associato ad un pranzo troppo abbondante, fino a quando sono stata costretta a chiamare mio marito per venire a sostituirmi. Dopodiché sono svenuta. Erano circa le 16.30".
Invece i clienti quando hanno iniziato a sentirsi male?
"Intorno alle 18: ci fu chi cominciò ad accusare mal di testa e nausea, e così furono tutti accompagnati in ospedale".
Per quanto tempo è stata ricoverata?
"Per 24 ore, poi sono stata dimessa, così anche gli altri sono stati dimessi in breve tempo. Siamo dispiaciuti di quanto avvenuto, anche perché la manutenzione è eseguita in maniera regolare; anche i vigili del fuoco hanno dato l’inagibilità del locale, diffidando solo l’uso del riscaldamento fino al ripristino della canna fumaria, liberata dal nido grazie all’intervento di uno spazzacamino! E pensare che da poco avevamo rifatto la facciata e rimesso le reti a protezioni dei camini. Nonostante tutto i piccioni erano riusciti a “scalzare” la rete e fare il nido. Una brutta esperienza a lieto fine. Per fortuna".
di Antonio Taddei
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