SAN CASCIANO – Il significato della mozione presentata dai consiglieri comunali di Forza Italia (Maria Teresa Lumachi) e Cittadini per San Casciano (Francesco Volpe ed Enrico Farina) è molto semplice: ma come, in un periodo così complicato dal punto di vista economico il Comune di San Casciano spende 24mila euro per la pubblicazione di un volume? Questi soldi spendeteli… in mille altri modi.
La giunta comunale il 26 giugno scorso si è impegnata ad aderire ad un progetto editoriale presentato dalla casa editrice Polistampa per un costo totale di 24.000 euro, fra acquisto del volume da realizzare e costi per i contenuti editoriali e le traduzioni.
"La motivazione dell’atto – si legge nella mozione delle forze di opposizione – è costituita dall’uso a fini promozionali e di rappresentanza del volume da realizzare, fra cui quello di destinarlo ad omaggio per ospiti e delegazioni di visitatori".
"La pubblicazione a pagamento di un volume – rimarcano – come rappresenta l’impegno di acquisto predeterminato di mille copie dello stesso sulla sola base del progetto editoriale (quindi non di un libro già finito ed in commercio) potrebbe configurarsi come forma di sponsorizzazione della casa editrice Polistampa (“finanziamento per scopi propagandistici e pubblicitari di una manifestazione, di un’iniziativa culturale o sportiva”), sponsorizzazione non più ammessa ai sensi dell’art. 6, comma 9, del d.l. 78/2010, convertito nella l. 122/2010".
DEL 26 GIUGNO – La delibera "incriminata"
"A quanto risulta dalla deliberazione della giunta – sottolineano ancora – non si è proceduto ad indagini di mercato e ad offerte comparative, quantomeno fra le case editrici con caratteristiche simili presenti sul territorio, in modo da verificare la congruità della spesa".
I consiglieri spiegano che "le attività di promozione, anche fotografica, sono possibili – ed in atto anche da parte del Comune di San Casciano – mediante l’utilizzo delle tecnologie informatiche, quali siti web e social media (Facebook, Instagram, Twitter) a costo zero".
"Il Comune in primis – riprendendono da solo poi mediante l’Unione comunale, ha già da anni attivato una collaborazione retribuita, a spese della comunità, con un addetto stampa che cura tutta l’attività di promozione, sia mediante i social media sopracitati che con la carta stampata".
Poi, l'affondo: "Nonostante la sempre lamentata difficoltà economica da parte dell’amministrazione in occasione della presentazione della legge di bilancio, sia per l’ancora consistente situazione debitoria che per i tagli apportati ai trasferimenti dal Governo con le leggi di stabilità che si stanno succedendo negli anni, il Comune ha a disposizione 24.000 euro da spendere in spesa corrente".
Soldi che secondo Farina, Lumachi e Volpe potrebbero essere spesi in… mille altri modi diversi: "Esistono sul nostro territorio tantissimi validi artigiani e produzioni locali d’eccellenza che possono essere utilizzate all’occorrenza quale omaggio per ospiti e delegazioni di visitatori, senza bisogno di impegnare cifre così importanti per “fare magazzino” (come l’acquisto di mille copie si configura) dando così un piccolo contributo anche all’economia sancascianese".
"In un momento di crisi economica come quello che sta attraversando il Paese – accusano – spendere per meri motivi di rappresentanza 24.000 euro, equivalente a più dello stipendio annuale di un operaio o di un impiegato, rappresenta uno schiaffo a tutti coloro che sono in difficoltà ed in situazione di disagio".
Quindi chiedono di "ritirare l’adesione al progetto editoriale presentato dalla casa editrice Polistampa. E destinare i 24.000 euro previsti ad implementare i fondi comunali per i contributi all’affitto e per i contributi alle famiglie in difficoltà".
di Matteo Pucci
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