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giovedì 25 Aprile 2024
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    Nella chiesa di Fabbrica per ammirare il presepe allestito da Mirella, Francesco, Giuliana e Gianni

    "Sono circa sessantatre anni che accudiamo alla chiesa insieme a mio marito - ci racconta Mirella sottovoce - Tra i tanti nostri compiti, c'è quello di allestire il presepe..."

    FABBRICA (SAN CASCIANO) – In tutte le chiese, dalle più grandi alle più piccole, è possibile in questo periodo fermarsi e ammirare il presepe.

    Ci sono quelli con gli effetti del giorno e della notte, personaggi in movimento, ruscelli, laghetti.

    Addirittura in alcuni c’è anche l’effetto della neve, che scende a piccoli fiocchi accompagnata da un canto natalizio.

    Siamo andati a Fabbrica, piccolo borgo su una collina che guarda la vallata della Pesa: qui, nella chiesa di Sant’Andrea, adiacente alle mura di un antico Castello e affiancata dalla villa della fattoria, da tanti anni viene allestito il presepe.

    Se un tempo veniva fatto in quella che oggi è la Compagnia, da qualche anno è sistemato sotto l’altare maggiore della chiesa.

    A pensarci sono Francesco, che è anche il sacrestano, la moglie Mirella, insieme a Giuliana e Gianni.

    “Sono circa sessantatre anni che accudiamo alla chiesa insieme a mio marito – ci racconta Mirella sottovoce – Tutte le domeniche e per le festività viene padre Rosario Landrini, sacerdote a cui siamo tutti affezionati. Tra le tante cose, a noi è affidato il compito di allestire il presepe”.

    “Inoltre – dice ancora – sull’altare poniamo un Gesù Bambino che fu regalato da mia nonna alla chiesa”.

    Il presepe è quello tradizionale: intorno i sassi spugnosi (che per il resto dell’anno si trovano nel giardino), il muschio trovato nel bosco di Fabbrica, l’ovile, le casine illuminate, la Sacra Famiglia, i vari personaggi.

    E quest’anno Giuliana e Gianni hanno voluto arricchirlo con una piccola scala, fatta in sassi, con la staccionata.

    Arriviamo nel momento in cui Mirella stringe a sé i Re Magi per depositarli nel Presepe. Un atto di devozione: inginocchiata ai piedi dell’altare mette delicatamente gli ultimi personaggi davanti al bambinello.

    Un rito semplice, quasi fanciullesco, eseguito con amore e devozione.

    E non importa se non ci sono effetti speciali: la semplicità dei gesti, l’attenzione che tutto sia lì, anno dopo anno, al suo posto, fa della chiesa di Fabbrica, dei suoi abitanti, una piccola Betlemme. 

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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