SAN CASCIANO – Dopo le varie discipline sportive che hanno dato grandi soddisfazioni a giovani atleti sancascianesi, il mese di agosto 2017 ha portato sul podio più alto, meritando il titolo di campione europeo di "chioccolo", Paolo Pasqualetti.
Quarantenne sancascianese, tecnico metalmeccanico, distintosi in una disciplina per molti sconosciuta, ovvero l’arte di imitare il canto, la lingua degli uccelli.
Lo abbiamo incontrato nella sua abitazione, in attesa di ripartire per raggiungere in vacanza la moglie Serena Martelli e la figlia Alice.
PAOLO PASQUALETTI – Con il titolo di Campione Europeo di chioccolo
Paolo, com’è nata questa passione per il chioccolo abbinato alla caccia?
"Nessuno in casa mia è stato un cacciatore, presi il porto d’armi condividendo questa attività con degli amici, ma devo dire che sono nato prima come chioccolatore e subito dopo come cacciatore".
Ci spiega il ruolo del chioccolatore?
"Questa è un’arte antichissima, e avvicinandosi si scoprono davvero tante cose. L’atto finale della caccia è quello di sparare, ma questo è l’aspetto più marginale, perché con il selvatico s’instaura un dialogo fatto di sfumature, storpiature, per cui si vive a stretto contatto con il mondo della natura. Si tratta di andare a imitare gli uccelli migratori e si scopre che, secondo la loro provenienza, ci sono sfumature di canti d’amore, dette linee di canto".
Ovvero?
"Gli anziani di un tempo, quando si poteva cacciare con il fringuello nella gabbia, sceglievano la linea di canto in cui il fringuello avesse la melodia del “Pin, pin, pin Francesco mio. Titubio” efficace nel nostro territorio, mentre nel nord dell’Italia si preferivano le linee di canto tipo “Pin, pin, pin Batista vecio”…".
Possiamo così dire che anche gli uccelli hanno un loro dialetto a secondo la provenienza?
"Non c’è nulla che lo possa attestare e certificare, però ci sono tante cose che lo possono far capire. Ci sono animali che sono più attratti da determinate note, determinate battute, piuttosto che altre".
GLI STRUMENTI DEL "MESTIERE" – Paolo davanti alla sua collezione
Arriviamo al Campionato Europeo. Dove si è svolto?
"A Sacile in provincia di Pordenone il 19 agosto 2017. E’ stato il ventesimo Campionato Europeo di Chioccolo nel contesto della 744° Sagra degli Osei. Per me è stata la prima volta".
Come si sviluppa la gara?
"Sono tre le nazioni partecipanti, Francia, Spagna e Italia. Gareggiano tre persone per ogni categoria per: il Tordo bottaccio, il Tordo sassello e il Merlo. C’è anche una persona per delegazione che può andare a imitare tutti gli altri uccelli imitandogli con dei fischietti da palato".
La giuria come si compone?
"E’ composta da due giudici per ogni nazione che non vede la persona che si esibisce. Ogni concorrente ha un numero di presentazione e si esibisce nel tempo di un minuto".
E alla fine, come in ogni gara, la classifica…
"Sono arrivato primo assoluto, dunque Campione Europeo"
C’è qualcuno in particolare al quale vuole dedicare questo suo successo?
"Sì. Ho festeggiato i 40 anni il 21 luglio mentre mi trovavo in montagna con la mia famiglia, sapevo che dovevo partecipare al Campionato, però il giorno cadeva in concomitanza con l’unica settimana di ferie che avevamo per andare al mare. Per me era un’occasione unica concorrere, però non volevo “rubare” alla mia famiglia gli unici giorni di ferie, tanto che decisi di non iscrivermi. Mia moglie però senza dirmi nulla si mise in contatto con Loris Dal Maistro, mio maestro di chioccolo, e decisero così di farmi la sorpresa, o meglio il regalo di partecipare al campionato. A loro dedico la vittoria".
Le sorprese di Paolo non finiscono qui. Ci mostra una serie di strumenti per il chioccolo, che tra l’altro costruisce e crea con le sue mani.
# IL VIDEO / Campione Europeo: Paolo Pasqualetti suona il chioccolo per Il Gazzettino
Ha anche una splendida collezione di chioccoli provenienti da tutta Italia. E non si limita solo a farceli vedere, ma ci fa ascoltare queste melodie, cinguettii meravigliosi che escono da questo piccolo strumento musicale che funziona aspirando e regolando il passaggio dell’aria.
Lasciamo Paolo Pasqualetti pronto a ripartire per raggiungere la sua famiglia, strappandogli anche una promessa, ovvero far conoscere questa sua arte ai più sconosciuta, magari organizzando una serata a tema “L’arte del chioccolo”.
Sarebbe davvero una bella occasione per far capire anche che la caccia non vuol dire solo uccidere gli animali, ma avvicinarsi alla natura anche senza l’uso del fucile.
di Antonio Taddei
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