CERBAIA (SAN CASCIANO) – La bellissima Pieve di San Giovanni in Sugana, sabato 22 ottobre, si è “trasformata” per una giusta causa.
Ospitando un’emozionante sfilata di abiti da sposa per beneficenza, ottenendo un grande successo: in “passerella” ventisei giovani, ragazze e ragazzi.
L’iniziativa è nata grazie ad adulti e giovani del dopo cresima della parrocchia di Santa Caterina a Cerbaia, Pieve di San Giovanni in Sugana e parrocchia di San Vincenzo a Torri. Naturalmente, insieme a don Luca Carnasciali.
Tutto è nato dal ritrovamento in un armadio della Pieve di quattro abiti da sposa, lasciati lì chissà da quanto e da chi.
Ecco allora l’idea di organizzare una sfilata di… abiti in cerca di sposa. Coinvolgendo le famiglie a portare e far indossare l’abito di uno dei loro giorni più belli, quello del matrimonio.
Fondamentale l’aiuto dei volontari, e in particolare di due studentesse, Gemma Geri (che ha sfilato) e Anya Holzingher (che ha cantato) dell’ultimo anno del Liceo Artistico Porta Romana, con indirizzo Moda. Che avendo alle spalle un’esperienza fatta con la scuola, relativa propria a sfilate con abiti realizzati ad hoc, hanno contribuito in modo determinante all’iniziativa.
Nel corso della serata è stata organizzata anche una lotteria con premi offerti dai commercianti della zona, il cui ricavato andrà in beneficenza alla Caritas.
Tantissimo entusiasmo da parte di tutti: mentre la Pieve si andava riempiendo di persone, tra il chiostro e le stanze si procedeva a vestirsi, truccarsi, pettinarsi e ripassare i vari passaggi.
Prima di dare l’avvio ai brani musicali (alla consolle Alfredo Deejay), è stato letto un brano del Vangelo di Giovanni.

E, subito dopo, ha preso la parola don Luca Carnasciali: “Credo che molti avrebbero da ridire sul fatto di fare una cosa del genere in chiesa. Ma io credo che sia lecito, non facciamo una cosa di male. Questo evento è bello perché ha messo insieme tante persone, dai ragazzi, ai bambini, ai genitori, mogli, mariti e nonni. Che hanno indossato questi abiti tanti anni fa, qualcuno anche sessanta anni fa”.
“E’ bello vivere insieme questo momento – ha sottolineato – e questo ricordo di una cosa importante, che oggi sta perdendo valore ma che fa soffrire e farà soffrire tanto se non lo vivranno bene i nostri ragazzi. Ringrazio tutti quelli che si sono prodigati nell’organizzazione, da Fiorella e Francesca, e accanto a loro molti altri. Questo potrebbe essere un nuovo punto di partenza per il futuro”.
A dare il via sono state le stesse Fiorella e Francesca, che hanno ringraziato tutte le ragazze e tutti i ragazzi che si sono messi in gioco.
Tra i tanti abiti, ne sono stati regalati dieci alla parrocchia che sono a disposizioni di chi volesse prenderli in prestito, affittarli o acquistarli. Il ricavato sarà devoluto in beneficenza.
Ecosì, accompagnati da basi musicali e in mezzo a bellissimi addobbi floreali, gli “sposi” hanno attraversato il tappeto rosso della Pieve, arrivando davanti all’altare.
Le “spose” erano: Alessia, Alice A. Alice S. Camilla, Chiara, Clara, Claudia, Debora, Emma, Gemma, Giada P., Giada V. Ginevra Gioia, Giulia, Ilaria, Irene, Melissa, Morgana, Petra, Samantha, Viola A., Viola C.
Mentre gli “sposi” che hanno sfilato erano: Niccolò, Filippo, Mattia, Kevin, Alessandro, Lapo.
Non mancavano i paggetti: Levante, Alessandra, Sofia, Giorgia.
Per scandire i tempi, tra un cambio d’abito e l’altro, si sono esibiti tre giovani al violino: Matteo, Marco e Francesco. Un’altra sorpresa durante l’intervallo è stata l’esibizione della giovane e bravissima cantante Anya Holzingher.
Gli abiti delle spose che hanno consentito la sfilata erano di: Sara, Francesca, Patrizia, Carolina, Daniela, Fiorella, Eugenia, Silvia, Elisabetta, Angela, Eleonora, Cristina, Maresca, Maria Grazia, Anna, Alessandra, Valerio, Franca, Rosa Marisa, Valentina, Fulvia, Mirella, Giuseppina, Grazia, Lara, Marcella, Barbara, Fiorella, Teresa, Chiara, Carmela, Antonia, Romana, Livia, Patrizia.
Anche loro, vedendo quei vestiti riprendere “vita” dopo anni, decenni, hanno vissuto momenti di vera emozione.
Un ricco buffet ha concluso la straordinaria serata, che ha coinvolto l’intera comunità. In particolare i più giovani, che sono stati ben felici di passare un pomeriggio all’insegna dell’amicizia, con la voglia di potersi sentire utili verso il prossimo.
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