CHIESANUOVA (SAN CASCIANO) – Parlare di tradizione del presepe in ogni sua visione e sfaccettatura: è quanto si propone la mostra “Presepi d’Europa”, in programma a Chiesanuova (nella sala del CRC) dall’8 dicembre al 6 gennaio.
Con il patrocinio di Regione Toscana, Città Metropolitana, Comune di San Casciano e Arcidiocesi Fiorentina, Associazione Nazionale Amici del Presepio, è organizzata dal circolo stesso con la collaborazione del Paese dei Balocchi, associazione di Sesto Fiorentino.
Potremo definirla una storia nella storia, perché dai primi del Novecento era proprio dalla Toscana che si muovevano i primi emigranti in cerca di fortuna in numerose nazioni dell’Europa; con un prodotto che, sia pure di nicchia, rappresentava la raffinatezza di un artigianato locale apprezzato da tutti.
E loro, i viandanti in Europa che partivano con treni a vapore in viaggi lunghi giorni interi con le valigie legate con lo spago e il loro bagaglio di statuette di gesso, erano ignari di essere stati i primi “rappresentanti” dei personaggi da presepe della Toscana.
Venivano dal borgo di Coreglia Antelminelli, nella Lucchesia, e fra un turbinio di dialetti urlavano, facendosi capire ugualmente agli angoli delle strade di Parigi, di Berlino, di Vienna, di Bruxelles, di Madrid: “Ch’ho dei bambini senza mamma da collocare” riferendosi alla merce delle statuette in gesso.
A loro volta le piccole fabbrichette avevano plasmato, fra la schiera di questi personaggi, anche loro, i rappresentati. Con l’organetto e la scimmietta sulle spalle che distribuivano il “Pianeta della Fortuna”, un volantino con oroscopo, numeri della cabala e un futuro per loro sempre senza sole.
Ma la vendita di queste statuette della Toscana ad una platea di pubblico europeo esigente non era facile; ma il pubblico oltre confine le apprezzava ugualmente per la loro bellezza.
La nostra storia inizia proprio così, dal “figurinaio lucchese” che girava il mondo offrendo le sue statuette di gesso e diffondendo il Made in Italy.
Non a caso il logo della mostra è stato realizzato da “Marchi Presepi” di Lucca, i cui avi furono i primi a diffondere queste statuette negli angoli delle strade di tutta Europa e nel mondo.
Tale statuetta-logo, in edizione limitata, verrà presentata e commercializzata in occasione della mostra.
In questa interessante rassegna, mai proposta al pubblico ed agli appassionati di presepi, verranno messi a confronto questi dettagli culturali e scientifici, di presepi e natività europei e italiani.
Vedremo personaggi di presepi tedeschi, austriaci, spagnoli, belgi, francesi, della Repubblica Ceca; messi a confronto con quelli delle antiche fabbriche in rappresentanza dell’Italia e ancora esistenti nella valle della Lima.
Conosceremo i vari impasti delle loro creazioni, le pitture, i marchi, le confezioni.
Un avvincente e bellissimo settore che verrà preso in esame sarà quello dei tre Re Magi, di provenienza orientale e che portavano i doni a Gesù bambino nella notte dell’Epifania.
Melchiorre con l’oro, Gaspare con l’incenso, e Baldassarre con la mirra: un mito che sopravvive tra storia e religione.
Ma si vorrà ricordare anche la storia, fra realtà e fantasia, dei fantastici tre re raffigurati insieme al ciuchino e alla vecchietta che gli indicò la strada verso la capanna del redentore, mentre la cometa splendeva nel cielo.
Di questi “re” ne verranno mostrati a decine, raffigurati sui loro cammelli pieni di bardamenti dorati, a piedi con i loro mantelli ricamati in oro zecchino, le loro teste coronate.
Fra questi, a sovrastare il centro della sala espositiva, a grandezza naturale quasi a incutere rispetto e timore, quelli scolpiti da Simonetti per Fontanini di Bagni di Lucca, che ogni anno vengono esposti in piazza San Pietro.
Questi “Re Magi” saranno collocati sulla “Strada dei Re Magi”: una strada di dimensioni reali realizzata in pietra di tufo laziale da Caverni, azienda di San Casciano.
Eccoci ai presepi tedeschi poi, con alcuni in peltro bidimensionali e chiamati “Zinnfiguren”, scolpiti nelle ardesie della Turingia e colati in piombo; oppure a tutto tondo della Elastolin di Stoccarda, dei primi del 1900.
O della Lineol di Brandeburgo, con la caratteristica di poterli adoperare tutto l’anno: tolta la natività, i personaggi si usavano infatti per i giochi dei ragazzi, come il circo o la fattoria.
Idem per quelli dell’Austria, più spigolosi ma sempre in colori pastello; bellissimi quelli della Spagna, pieni di valenti tradizioni. O quelli provenienti dal Belgio, che produceva figure tutto l’anno che potessero andare in mano ai ragazzi per i loro giochi quotidiani.
Eccoci alla Repubblica Ceca, con i suoi esemplari che non assomigliano a nessuno tanto erano unici e… piccoli. Ma ne vedremo anche di francesi, addirittura in alluminio.
Molti di questi presepi e statuette provengono dalla prestigiosa e completa collezione di Andrea Franzoni di Sassuolo, grande raccoglitore che da anni si dedica alla cultura presepiale di fabbriche ormai scomparse in tutta Europa, e da altri collezionisti italiani.
L’Italia sarà rappresentata da Simone Barsanti di Bagni di Lucca, con un bellissimo presepe in gesso di 60 centimetri di altezza, che fu esposto nelle Scuderie del Quirinale e inaugurato e donato alpresidente della Repubblica Sergio Mattarella. Oltre a quello esposto al Museo di Betlemme in Palestina, dai Re Magi di Fontanini e alla storia dei figurinai di Marchi.
Non potevano mancare però per l’Italia quelli napoletani: non sono stati scelti quelli lussureggianti e pieni di sete del Settecento, ma semplici statuette in terracotta piene di espressioni e provenienti dalla strada dei presepi per eccellenza, dove pulsa la storia di vita e di cultura, San Gregorio Armeno.
Sono quelli del Maestro Luigi Petrucciani, ricavati da antichi stampi della famiglia partenopea.
Non mancheranno anche i presepi del territorio, come quello creato dai bambini delle scuole e del Circolo Culturale di Chiesanuova e della Parrocchia di San Donato: un po’ meno blasonati degli altri ma carichi di amore e di tradizione.
Una “Olimpiade” di presepi insomma, per rappresentare un’Europa unita nel segno del Natale, del cielo stellato della sua immagine, della pace e delle sue tradizioni; ma anche per un confronto storico e generazionale sulla manifattura di questi personaggi, vere opere d’arte di un mondo di indiscussa fama intramontabile e di un lavoro di eccellenza artigianale.
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