Un numero consistente di abitanti della frazione di Spedaletto ha depositato, giovedì 15 novembre, al Tar della Toscana il ricorso nei confronti del Comune di San Casciano per chiedere l'annullamento delle deliberazioni del consiglio comunale n. 43 e 65 con le quali è stato approvato definitivamente il Regolamento Urbanistico comunale (R.U.C) le le schede delle aree PEQ tanto contestate dai cittadini della frazione dove dovrebbero "atterrare" volumi provenienti da altre aree del comune distanti anche decine di chilometri".
A dirlo è Matteo Bartalesi, uno dei cittadini di Spedaletto che fin da subito si è mosso contro questa eventualità. Che, semplificando, prevede dei volumi (case) in arrivo a Spedaletto, considerata area di "atterraggio" rispetto ad un'altra del teritorio da cui questi volumi "decolleranno".
"Una deturpazione e distruzione del territorio – rincara Bartalesi – uno stravolgimento della popolazione con un incremento previsto di più del 15% senza garanzia alcuna di opere pubbliche per sostenere questa crescita. Nessuna risoluzione ai problemi radicati di viabilità, mancanza di parcheggi utilizzabili dalla popolazione, scarsità cronica di risorse idriche e mancanza di fognature in una parte della frazione. Cemento, cemento ed ancora cemento, oltre alle nuove tre lottizzazioni già autorizzate ed in parte già in esecuzione all' interno della frazione".
"Il sindaco Massimiliano Pescini (in foto sopra) e la sua giunta – accusa Bartalesi – non hanno minimamente preso in considerazione le due osservazioni presentate da più di 100 cittadini, non hanno accolto nessuna richiesta pervenuta da coloro che li hanno eletti e che dovevano rappresentare; nemmeno la pesante osservazione ricevuta dalla Regione Toscana, che chiedeva di ecludere le aree PEQ (e specialmente la PEQ 8 in quanto localizzata in un contesto paesaggistico di pregio vicino al borgo storico di Sant'Andrea in Percussina dimora del Machiavelli) è stata presa in considerazione; solo quella ricevuta dalla Sovrintendenza ai Beni Architettonici, Paesaggistici ed Archeologici è stata accolta in quanto ha evidenziato che una parte di area interessata era soggetta a vincolo archeologico".
"Sostenere queste posizioni – conclude Bartalesi – è un grande sforzo ed impegno per tutti i cittadini: di tempo poiché devono ritagliarsi spazi oltre gli orari di lavoro; economico, poiché per sostenere e supportare queste "battaglie" devono autofinanziarsi. Ma andiamo avanti, sicuri che i sacrifici fatti sono doverosi sia nei confronti del meraviglioso ambiente che ci circonda, sia delle generazioni che verranno".
di Redazione
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