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venerdì 26 Aprile 2024
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    Alle radici del Carnevale Medievale: San Casciano, anni ’50, come nascono le contrade

    A tre settimane dalla rassegna, alla radice delle cinque contrade. Scovate nei documenti dell'archivio comunale

    SAN CASCIANO – Il prossimo 3 aprile squilleranno le trombe del Carnevale Medievale Sancascianese: le cinque contrade (Leone, Cavallo, Giglio, Gallo, Torre) si sfideranno fra giochi e sfilata. Contrade che ormai hanno… oltre 60 anni.

     

    Quando negli anni '50 San Casciano scoprì il piacere di sfidarsi a suon di contrada, inizialmente le fazioni erano quattro cui successivamente se ne aggiunse una quinta,  le atmosfere, seppur ingiallite dalle foto in bianco e nero, trasudavano allegria, il piacere diffuso, esteso a cittadini di tutte le età, era sincero e travolgente. Una festa paesana fatta di sorrisi, scommesse per il futuro, pianificazione di eventi e voglia di farcela, anche in sella ad una lambretta.

     

    C'erano i giochi, le bandiere a festa e la sfilata dei carri. C'era soprattutto l'entusiasmo e il desiderio di rinascere per costruire insieme un'occasione di divertimento che unisse il recupero di un'antica tradizione all'obiettivo di favorire la ripresa economica legata al mercato vitivinicolo del Chianti.

     

    A distanza di 64 anni il Comune ricostruisce le origini storiche delle contrade grazie ai documenti rinvenuti nell'archivio comunale di San Casciano e al lavoro di ricerca curato dal gruppo di giovani studiosi dell'associazione Sgabuzzini Storici e alle immagini d'epoca, contenute nel prezioso patrimonio culturale messo a disposizione dall'associazione La Porticciola.

     

    Le contrade nacquero nell'agosto 1952 con la costituzione del Comitato turistico di San Casciano, un anno dopo la stipula dello Statuto delle Associazioni che confluirono all’interno dell’associazione turistica Pro Chianti fiorentino, composta da Barberino Val d’Elsa, San Casciano, Impruneta e  Tavarnelle.

     

    Nell'estate del '52, mentre San Casciano pensava alla sua prima Festa dell'Uva, il paese fu diviso in quattro contrade: Borgo Sarchiani, il cui gonfalone a scacchi bianco-neri riportava una testa di Cavallo, la Contrada di Porta empolese, oggi del Gallo, aveva un drappo su cui era dipinta la testa di un gallo su fondo azzurro, la Porta Fiorentina, il Giglio, simboleggiato appunto dal fiore si Firenze, la Porta del Prato, oggi Torre, sul cui gonfalone verde era raffigurato lo stemma del Comune rappresentato dalle due torri medievali che sovrastano la porta stessa.

     

    Solo più tardi, tra il '54 e il '55, forse per la massiccia partecipazione dei cittadini, nacque una quinta contrada, quella del Leone con i colori del nero-arancio.

     

    Nonostante il tempo,  la tradizione non invecchia e si rinnova ogni anno, ormai da otto edizioni. A questa storia si ispira infatti il Carnevale Medievale sancascianese, la kermesse che ha rimesso in campo la tradoizione collettiva, nata da un'idea dell'assessore alle Feste ed Eventi popolari e che per le vie del centro storico di San Casciano esploderà il prossimo 3 aprile.

     

    Per l'assessore alle feste ed eventi popolari Roberto Ciappi "sarà un'edizione ancora più ricca, amplificata dalla storia che oggi è possibile conoscere nei dettagli con tanto di manifesti dell'epoca, immagini e documenti storici, materiale che racconta l'evoluzione e il sentire della nostra tradizione e che sarà al centro di una mostra allestita nei giorni del Carnevale medievale".

     

    L'assessore alla cultura Chiara Molducci aggiunge che "l'esperienza della tradizione è ancora più solida se è sorretta dal pilastro della conoscenza e della storia. Giochi, sfilate e prove di abilità uniscono il passato e il presente".

     

    Anche quest'anno il programma del Carnevale Medievale ripropone i divertimenti di una volta rivisitati dai contradaioli in chiave teatrale e scenografica.

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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