Ha letto le risposte del sindaco di San Casciano Massimiliano Pescini (sul Gazzettino, clicca qui) alla sua denuncia di auto che sfrecciano nel borgo di Fabbrica, mettendo a rischio persone e animali. Poi ha preso "carta e penna" per scrivere al giornale: Luigi Carbone è un cittadino che, in questo caso, è arrabbiato con il suo sindaco.
"La mia lettera era eccessivamente polemica – ammette – scritta in fretta e male, sotto l’influsso dell’arrabbiatura per l’ennesimo gatto abbattuto. Perciò accetto il tono sarcastico della risposta del sindaco, ma dissento totalmente dalle sue conclusioni e dalla forma adottata per rispondermi".
"Non comprendo e non accetto – sottolinea – il suo riferimento a presunte calunnie. Non è mia abitudine ricorrere alla calunnia in alcuna occasione: il fatto che il Comune non abbia mai dato una risposta corrisponde a pura e semplice verità, così come è vero che ho dovuto chiamare più volte l'ufficio del sindaco e quello dell’assessore Renzo Masi, senza mai riuscire a parlare con nessuno ma ricevendo solo generiche assicurazioni dalle rispettive segreterie".
"Per ottenere una risposta – prosegue Carbone – ho dovuto scrivere una letteraccia antipatica e polemica, cosa alla quale non sono abituato, per cultura e per educazione. Una bella dimostrazione di come funziona il colloquio tra istituzioni e cittadini. Tralascio il tema degli appuntamenti saltati con l’assessore, che sono stati rimandati più volte dal suo ufficio, e che ho dovuto cancellare, anche perché sinceramente non capisco di cosa avremmo dovuto parlare: c’era una mia richiesta, bastava rispondere, no?".
"Dubito moltissimo – dice entrando nel dettaglio – dell’utilità di controlli di polizia, che evidentemente non possono essere estesi a tutti i giorni e a tutte le ore della settimana. Non capisco cosa significhi “volume di traffico modesto”: la situazione è molto diversa da quella abbastanza prosaica da descritta dal sindaco; la pandina verde di Francesco (ottima persona, e che ha sempre concordato con me circa la condotta dei piloti locali) non è certo il solo veicolo a circolare, e il rapporto tra dimensione della strada e quantità di auto circolanti è sicuramente e oggettivamente più alto dello stesso rapporto misurato su una strada di grande comunicazione. Suppongo che i tecnici del Comune sapranno come fare per calcolare questo rapporto".
"Ma a parte i numeri – prosegue – e faccio notare di non aver mai affermato che ci fosse un alto numero di veicoli circolanti, chiedo al sindaco se non bastino pochi imbecilli a disturbare il quieto vivere di tanti, quando a questa imbecillità non si pone un freno? La qualità della vita si misura anche in base a queste cose. Il borgo è per fortuna ancora abitato da famiglie, cioè da persone, il cui desiderio di tranquillità merita rispetto, anche se la stradina in questione non ha un traffico paragonabile a quello di una superstrada".
"Capisco – ammette Carbone – che le risorse a disposizione dei Comuni sono sempre più scarse, ma mi costa fatica accettare il fatto che da anni non si riescano a trovare i fondi per due dossi. Certo ci saranno delle priorità, e infatti ho visto moltiplicarsi nel tempo rotonde e rallentatori, anche in prossimità di casolari, bed and breakfast e ville isolate. Mi offrirei di pagare di tasca mia per la realizzazione di due solidi dossi in muratura, di quelli in uso adesso nei centri abitati, ma suppongo che la burocrazia che ci condiziona tutti non consenta ad un privato cittadino una simile iniziativa. Eppure sono certo che il costo non sarebbe molto più alto di quello sostenuto annualmente per fare operare i miei animali domestici".
"Dal tono generale della lettera del sindaco – conclude Carbone – par di capire che mi si considera poco meno di un visionario rompiscatole, che si preoccupa per la vita di qualche gatto e che si innervosisce eccessivamente per i comportamenti di alcuni individui. Si, è proprio così sindaco, non sopporto la leggerezza e la maleducazione ormai dilagante, e mi piacerebbe notare nelle persone chiamate ad amministrarci una sensibilità speciale, che sempre meno riconosco a politici di vario livello, e qui purtroppo non si tratta né di “sfiducia nelle istituzioni”, né di “facili pregiudizi”, o tantomeno di un giudizio nei suoi confronti: è un puro dato di fatto. Nel disgraziato caso di un altro gatto ucciso, farò recapitare il corpicino al Comune, per contribuire nel mio piccolo alla sensibilizzazione di dirigenti e funzionari".
di Redazione
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