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mercoledì 22 Gennaio 2025
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    San Casciano, gran compleanno: le mani d’oro di Noemi Morandi compiono 100 anni

    La nonna di origine tavarnellina, residente a San Casciano, è stata una delle prime merlettaie del famoso Punto Tavarnelle impiegato per l'alta moda negli anni Sessanta

    SAN CASCIANO – Noemi Morandi, a cento anni, non tollera né la noia né il dolce far nulla. Stare a casa con le mani in mano? Neanche per sogno.

    Lei, che di abilità artigianale se ne intende da almeno novanta di primavere, trascorre buona parte della giornata ad infilare ago e filo sulla carta.

    Per continuare a creare quel tesoro di manualità, unico per la complessità della tecnica, la cura del dettaglio e la raffinatezza del disegno, che porta il nome di Punto Tavarnelle, uno dei merletti più celebri del mondo.

    Disegni geometrici, figure floreali e soggetti animali, sagome di coppie, ricamati utilizzando il filo bianco 12 ritorto fiorentino, adornano tovaglie, tende, centrotavola, asciugamani disposti nei cassetti e negli armadi di famiglia.

    Il Punto Tavarnelle è stato ed è la sua vita, ha generato idee, ha alimentato desideri, prospettive economiche e contribuito alla sua emancipazione nel mondo del lavoro.

    E’ stata una speranza che l’ha salvata dall’orrore della guerra, una passione quasi terapeutica che l’ha sottratta dal buio dei momenti più difficili della sua vita, come la perdita di alcuni dei familiari più vicini.

    È stato un sorriso costante che ha regalato soddisfazioni affiancando ogni stagione del suo percorso umano e professionale.

    L’arte del ricamo ha messo in moto mani e cuore di Noemi Morandi. Fin da quando era bambina. E con questo pallino ha dato filo da torcere persino alla madre Linda che per lei prefigurava un più tranquillo futuro da sarta.

    Nata il 16 gennaio 1924 a Tavarnelle, poi trasferita a San Casciano negli anni Sessanta, Noemi è felice di celebrare lo straordinario traguardo del secolo di vita nella sua abitazione, nel cuore storico di San Casciano, dove ieri pomeriggio (sabato 20 gennaio) in tanti le hanno fatto festa.

    In primis le figlie Gisella e Simona, i quattro nipoti e i tre bisnipoti, la badante Inga. Tra gli altri anche il sindaco Roberto Ciappi, che ha reso omaggio alla centenaria con un mazzo di fiori.

    “Una donna forte, talentuosa – ha dichiarato con emozione il primo cittadino – che ha conosciuto gioie e dolori, ha attraversato le sofferenze del secondo conflitto mondiale e ha trovato se stessa senza paura e con determinazione nel famoso merletto su foglio nato alla fine dell’Ottocento per iniziativa di una suora francese dell’Asilo Vincenzo Corti”.

    “Non posso che condividere con lei e tutti i suoi familiari – ha concluso – questo momento di felicità e rendere onore alla sua vita, alla sua passione che è diventato un patrimonio di identità e tradizione artigianale collettiva”.

    Il percorso di Noemi e di tante altre cittadine di Tavarnelle e del Chianti è il simbolo di un conoscenza e tradizione toscana, tutta al femminile, che la casa di moda Ferragamo a metà del secolo scorso trasformò in un’intuizione e un made in Italy per la realizzazione di scarpette d’autore indossate dalle grandi dive di Hollywood.

    Figlia di un partigiano antifascista che conobbe anche il dolore della prigionia a Villa Triste, Noemi Morandi nacque e crebbe in piazza vecchia, a Tavarnelle dove, appena adolescente, iniziò a coltivare la passione del ricamo davanti all’uscio di casa dopo aver adempiuto con altrettanto interesse agli obblighi scolastici.

    “Mi piaceva andare a scuola – ricorda Noemi – mentre la maggior parte dei miei coetanei terminava il percorso alla terza elementare io che amavo in particolare lo studio della lingua italiana decisi di andare avanti, completare il ciclo e ottenere il diploma di quinta”.

    Alla domanda sul segreto della longevità Noemi non fa fatica a rispondere che ciò che fa vivere bene è senza dubbio il perseguimento di un sogno.

    “Ci sono tre cose che mi hanno sempre tenuta aggrappata alla vita – commenta – l’amore per i figli, la preghiera e la passione per il punto Tavarnelle cui non rinuncio neanche adesso, spero solo che tra i miei familiari e amici qualcuno decida di continuare a tramandare questa importante eredità che rappresenta le nostre radici e la nostra storia”.

    Una tradizione che, grazie al suo esempio diffuso e rilanciato dalle amministrazioni chiantigiane, molte cittadine hanno ripreso a praticare negli ultimi due anni ricreando da volontarie un gruppo di lavoro e socialità. Il sogno ancora una volta si fa realtà.

    Circondato anche dall’amore della badante Inga proveniente dalla Georgia che scrive sui social “mia nonna ha 100 anni, congratulazioni Noemi! Voglio averti per molto tempo, ti prendi cura di me come se fossi mia nonna, il mio dolore ti ferisce e la mia gioia è la tua gioia, quante volte hai detto prego per te e la tua famiglia. Grazie per questo, condividiamo lo stesso dolore, il dolore della perdita di un figlio. Grazie a Dio per avermi portato da te e dalla tua famiglia”.

    E se qualcuno volesse conoscere il segreto del Punto Tavarnelle è proprio Noemi Morandi a rivelarlo.

    “Ci vogliono almeno quattro fogli di carta tipo velina e altri due simile alla carta da macellaio  – conclude la neo centenaria – e poi con l’ago si inizia a fare l’impuntatura che è la fase più delicata e determinante per la riuscita del ricamo, ovvero si impunta la carta con l’ago seguendo il disegno precedentemente effettuato. Il resto lo fanno la passione, l’esercizio, l’allenamento e la soddisfazione di veder realizzato un vero e proprio pizzo con le mani che conferisce eleganza, bellezza e raffinatezza ai tessuti e al corredo per la casa”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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