SAN CASCIANO – Ci contatta la nipote. Perché è rimasta (comprensibilmente) sconvolta da quanto accaduto ieri sera, mercoledì 14 dicembre, alla zia 96enne.
“E anche perché – ci dice subito – quando siamo andati dai carabinieri a segnalare quanto accaduto, ci è stato detto che non siamo stati i soli a subire questo tentativo di truffa. Attuato più volte anche ieri”.
La zia vive a San Casciano, e ieri ha sentito squillare il telefono di casa: “Dall’altro capo del telefono – racconta la donna – la voce di un uomo che le dice che il figlio ha avuto un incidente”.
“Proseguiva – continua il racconto – dicendole che era stato arrestato. E che aveva bisogno di soldi urgenti (si è presentato come avvocato del figlio) chiedendo contanti per farlo uscire di prigione”.
Uno schema abbastanza consolidato purtroppo, quello del finto avvocato e del finto incidente. Teso a spillare soldi rapidamente, con appostamento nei paraggi.
“L’uomo le dice che servono contanti – prosegue ancora nel racconto la nipote – perché le banche sono chiuse”.
E qui, però, sparano una cifra enorme, 30mila euro (“O almeno così ha capito mia zia”).
“Lei ha risposto dicendo che era vecchia – riprende – che non aveva certo in casa tutti questi soldi, e che aveva bisogno di tempo per procurarseli”.
“Loro – precisa – sapevano dove abita mia zia, tanto che le hanno detto che erano sotto casa, e che potevano salire a prendere i contanti”.
La 96enne, sconvolta, fortunatamente vive a pochi passi dalla sorella. Esce di casa, bussa alla sua porta, chiamano la nipote. E la truffa viene smascherata prima che possa entrare nella fase dei danni veri.
“Ma fino a che mia zia non ha parlato con mio cugino – conclude la nipote, facendo capire quanto possa essere terribili queste truffe, in particolare per le persone anziane – ha pensato che tutto quello che le era stato raccontato fosse vero”.
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