SAN CASCIANO – Il rumore del silenzio: lo si è percepito distintamente prima e dopo la Santa Messa di oggi pomeriggio, in una vigilia di Natale tristissima, nella Propositura di San Casciano.
Dove in tantissimi si sono riuniti per l’ultimo saluto a Fabio Zolfanelli, il 44enne morto nel tragico incidente sulla Firenze-Siena del 21 dicembre scorso.
All’interno della chiesa ogni angolo è stato occupato: dai colleghi delle Poste Italiane, dai giovani calciatori con la tuta gialloverde della Sancascianese, da quelli della prima squadra, da dirigenti e allenatori, oltre ai parenti e a tanti amici del mondo del calcio e della vita di tutti i giorni.
Sopra la bara chiara, posta davanti all’altare e alla mangiatoia vuota, dove tra poche ore troverà posto Gesù Bambino, è stata posta la bandiera della Cisl, sindacato di appartenenza di Fabio.
La sua foto, la sciarpa della Sancascianese e quella della Fiorentina, la sua squadra del cuore.
“Non ci sono parole – ha detto nella sua omelia don Massimiliano Gori – che possono consolare. O risposte che possiamo trovare in questi momenti così difficili”.
“E allora – ha proseguito – ci affidiamo a lui che, come buon pastore, ci tende la mano e ci conduce per i pascoli e per le valli oscure. Nessuno potrĂ separarci da un legame forte: raccogliersi qui, insieme, è un dono. Non ci facciamo altre domande, il silenzio ci aiuta forse a sentire chi c’è vicino, per condividere lo stesso dolore”.
“E Dio – ha scandito il proposto di San Casciano – nel silenzio, ci accompagna. E ci fa guardare avanti nella vita, che è piĂą grande della morte. Questo è solo un momento di saluto: nella resurrezione un giorno ci rivedremo tutti. Il Signore GesĂą nato, morto, crocifisso e risorto per noi, accompagni Fabio verso la dimora preparata per lui. Per sempre”.
Il coro ha poi accompagnato la funzione mentre, prima della benedizione. ha parlato un nipote. Ricordando i tanti momenti felici passati insieme allo zio: visto come un colosso, un gigante buono sempre pronto a scherzare.
A giocare, a creare allegria in tutti i familiari. A partire dal pranzo domenicale prima delle partite di calcio. Insieme ai nonni che non ci sono piĂą.
“Sono sicuro – ha detto – che in qualsiasi parte tu sia, non lascerai mai nessuno di noi da solo. Ti giuro che non dimenticheremo mai la tua persona buona. La vita, purtroppo, si porta via sempre i migliori”.
Anche un’altra giovane parente ha ricordato Fabio: “Non so dove tu sia in questo momento. Di sicuro so che starai per sempre nel nostro cuore, nelle nostre menti, nelle nostre parole”.
“Sei stato un padre eccezionale con Niccolò – sono state ancora le parole in ricordo – e un buon marito per Francesca. Eri sempre presente. Eri e sarai per sempre il nostro gigante buono: mai e poi mai smetterai di vivere nel nostro cuore”.
Infine, un pensiero per il figlio è stato espresso dai suoi compagni di scuola, della II E delle scuole medie di San Casciano.
I presenti si sono concentrati poi in piazza Cavour: e all’uscita del feretro, portato a spalle, una sosta di qualche secondo sul sagrato. Per un silenzio che è stato rotto da tanti applausi.
Dei tantissimi che, con gli occhi gonfi di pianto, lo hanno accompagnato in questo ultimo viaggio.
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