IMPRUNETA – Una dichiarazione di intenti (e non solo visto che si tratta di interventi anche molto concreti): è quella del Rotary San Casciano-Chianti, che nei giorni scorsi ha presentato il suo primo "service" sotto la nuova presidenza di Giampaolo Pacini.
A Villa Castiglione, sulle colline imprunetine, l'associazione ha messo in primo piano, con un sostegno mirato, due splendide realtà associative del panorama chiantigiano.
L'associazione Cinque Pani e Due Pesci, con sede a San Casciano (La Romola) e case famiglia anche a Firenze e Bagno a Ripoli. E l'Associazione Amici del Villaggio della Speranza, che da tanti anni rappresenta una delle più belle realtà imprunetine.
Alla serata (presenti anche i sindaci di Impruneta Alessio Calamandrei e di San Casciano Massimiliano Pescini), i rappresentanti delle associazioni hanno presentato le loro attività.
Quella dell'Associazione Cinque Pani e Due Pesci, nata all'inizio degli anni Novanta, dall’iniziativa del gruppo di famiglie, che si fanno carico della fase di progettazione e realizzazione. I momenti sono quindi pensati secondo una logica di tipo familiare, in cui si possono inserire con facilità bambini, ragazzi fino alla prima adolescenza, con o senza disabilità, anziani.
Le iniziative, sia estive che invernali, prevedono sempre spazi di animazione dove gli adulti e i ragazzi giocano insieme e attraverso il gioco approfondiscono sempre tematiche di tipo educativo e relazionale.
La presenza costante delle famiglie di volontari con i propri figli permette ad ogni partecipante di essere seguito con costanza e stringere relazioni forti con un adulto. I momenti forti delle nostre attività sono la proposta invernale e quella estiva.
La proposta invernale che si sviluppa da metà ottobre fino a metà maggio e consiste nell’organizzazione di incontri domenicali, con cadenza quindicinale, a turno nelle tre case dell’associazione (Casina Rossa a Firenze, Melograno a Bagno a Ripoli e Podere San Giovanni a San Casciano).
Gli Amici del Villaggio della Speranza partono invece dall'idea del progetto "Villaggio della Speranza", nata nel 2000.
Il progetto che si sta realizzando nella regione di Dodoma a 7 km dalla città, che è la capitale politica della Tanzania, vuole essere una piccola risposta ad una delle più grandi sfide di questi tempi in Tanzania: quella dell'Aids.
Si è osservato infatti che gli orfani affetti da HIV sono il più della volte abbandonati in situazioni di denutrizione, malattia e solitudine. La maggior parte di questi bimbi muore a causa della loro etichetta di sieropositività e per la paura di essere fonte di contagio per gli altri parenti. Il progetto si propone di dare rimedio a questa situazione, nella speranza che possa servire da modello nella Regione di Dodoma ed in tutto il paese della Tanzania.
di Redazione
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