LA ROMOLA (SAN CASCIANO) – Il presidente dell’Associazione Strage di via dei Georgofili di Firenze, Luigi Dainelli, romolino, commenta le ultime dichiarazioni del boss Giuseppe Graviano, all'ergastolo per stragi che “confermano e completano quanto già contenuto nelle intercettazioni in carcere tra Graviano e il boss Umberto Adinolfi già depositate al processo sulla trattativa Stato-mafia”.
“Ci auguriamo – dice Dainelli – che il Tribunale di Firenze voglia rinviare a giudizio gli indagati per la strage del 1993”.
Indagato dalla Procura di Firenze c'è il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. Le ultime dichiarazioni di Graviano sono state rilasciate nel corso dell’udienza «Ndrangheta stragista» in corso a Reggio Calabria, il boss delle stragi parla di presunti incontri con Berlusconi nel dicembre del 1993 quando Graviano era latitante. Per il legale di Berlusconi le dichiarazioni sono false e mosse “dall’astio verso il Cavaliere per le leggi contro i mafiosi”.
La famiglia Nencioni rimasta uccisa nell'attentato del 27 maggio 1993 era originaria della Romola e riposa oggi nel piccolo cimitero della frazione: Fabrizio (39 anni), sua moglie Angela Fiume (36 anni), e le loro figlie, Nadia (9 anni) e Caterina (aveva 50 giorni di vita).
di REDAZIONE
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