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venerdì 29 Marzo 2024
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    Scacchi e matematica, un gioco didattico per affinare le capacità degli studenti

    Domani, a conclusione del ciclo di lezioni, si terrà il torneo che vede trenta studenti sfidarsi all'ultima mossa

    SAN CASCIANO – Calcolare le mosse di torri e regine per imparare la logica e migliorare le competenze nella matematica. In un Paese come l'Italia, in cui le materie umanistiche superano per gradimento quelle scientifiche, il progetto della didattica attraverso il gioco degli scacchi, messo in campo a San Casciano, sogna di ribaltare il dato nazionale.

     

    La chiave è nella formazione di "futuri Einstein", appassionati di scacchi. Domani, giovedì 28 aprile, sarà l'Ippolito Nievo di San Casciano, la scuola media di via della Libertà, a trovare i propri, a scoprire i talenti sancascianesi tra i trenta studenti che hanno partecipato al progetto educativo, promosso dal Comune e dall'Istituto comprensivo di San Casciano, in occasione del torneo di scacchi che conclude il giro di otto lezioni rivolte ai ragazzi di prima, seconda e terza media.

     

    Una lezione diversa in cui la sfida giocata sul piano degli scacchi diventa uno strumento didattico e interdisciplinare. Ogni giovedì, dalle 14 alle 16, gli studenti iscritti alla scuola secondaria di primo grado di San Casciano, hanno partecipato al progetto, affinando competenze nella costruzione logica e nella matematica.

     

    “In realtà non solo un gioco ma uno strumento educativo con obiettivi e funzioni specifiche – dice il sindaco Massimiliano Pescini – nella sfida degli scacchi non vince chi è fortunato ma chi ha riflettuto meglio, ha calcolato le proprie mosse, ha elaborato le strategie più adeguate, il gioco insegna e favorisce la costruzione logica, la concentrazione e la relazione con gli altri; interessante inoltre il fatto che il corso sia stato tenuto da due docenti di musica e arte, appassionati di scacchi".

     

    "Il tavolo degli scacchi – argomenta il primo cittadino – è simile ad un piano cartesiano, molte sono le analogie che si riscontrano tra la musica, l'arte e la matematica, scienza quest'ultima che si ritrova in diverse materie e offre ai nostri studenti l'occasione di imparare trasversalmente appassionandosi e divertendosi in classe”.

     

    Considerata l'adesione di un elevato numero degli studenti, i professori Stefano Sussi e Annalisa Betella hanno preferito condurre le lezioni, inserite nel piano dell'offerta formativa, articolando gli iscritti in due diversi gruppi.

     

    “Abbiamo tenuto lezioni teoriche nella prima parte dell'incontro – spiegano gli insegnanti – per illustrare le regole e i fondamenti del gioco, molto spazio è stato dato al momento della sfida e della comprensione del funzionamento sul campo, abbiamo visto crescere in questi ragazzi passione e abilità nella razionalizzazione; gli scacchi sviluppano infatti la logica, insegnano a prevedere causa ed effetto, a calcolare le conseguenze delle proprie azioni e possono rivelarsi utili a scuola anche per i ragazzi che hanno difficoltà comportamentali, gli iperattivi ad esempio”.

     

    Ogni lezione è durata circa un'ora e mezza. Le scacchiere sono state fornite dalla Federazione Italiana Scacchi in collaborazione con il Gruppo Scacchi di di Firenze. Soddisfatto dell'esito del progetto partito in forma sperimentale alla Nievo il dirigente scolastico Marco Poli.

     

    “Pensiamo di ripetere l'esperienza il prossimo anno come attività inserita nel processo di apprendimento degli studenti – aggiunge il dirigente – i ragazzi hanno mostrato più che un interesse verso questa proposta che dietro il gioco, per quanto avvincente, nasconde la risorsa e lo strumento educativo di un fine esercizio intellettivo, altro aspetto importante è il linguaggio universale del gioco degli scacchi che può favorire l'integrazione fra culture e popoli diversi”.

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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