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venerdì 26 Aprile 2024
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    Uomo scatenato e violento: due carabinieri sancascianesi feriti durante il suo fermo in via 27 Luglio

    27 giorni di prognosi in due. Quaranta minuti di botte, in attesa che dal 112 inviassero sul posto un'ambulanza con medico a bordo, l'unico che può effettuare la sedazione

    SAN CASCIANO – Momenti di alta tensione e paura alcune sere fa, per le persone che stavano transitando e per due carabinieri intervenuti per calmare un uomo in stato di alterazione, con molta probabilità per avere ecceduto nel bere. Scatenato e violento.

    Tutto si è svolto a San Casciano, in via 27 Luglio, nel centro del capoluogo, poco prima delle 20: ne siamo stati direttamente testimoni.

    L’uomo non riusciva a stare in piedi e, a voce alta, sembrava stesse tentando di chiamare la madre al cellulare.

    Quando ci siamo avvicinati per chiedere se avesse bisogno di un aiuto, con parole incomprensibili ha iniziato a correre, cadendo rovinosamente per terra.

    Per poi rialzarsi, barcollando tra il marciapiede e le auto parcheggiate, e gettarsi in mezzo alla carreggiata. Con il rischio di essere investito.

    Poi, improvvisamente, ha iniziato a gridare battendosi il petto, minacciando i passanti.

    E’ stato a quel punto che abbiamo richiesto l’intervento dei carabinieri della Stazione di San Casciano: per la sua incolumità e di chi si trovava a passare in quel momento.

    I militari, che erano nei pressi, sono arrivati in pochi minuti. Fermando l’uomo e chiedendogli, oltre alle generalità (era senza documenti), se potevano aiutarlo avvisando qualche suo familiare per telefono.

    In breve la situazione è degenerata. L’uomo di corporatura molto robusta, ha cercato di sfuggire ai due carabinieri; che l’hanno subito fermato, nonostante fossero ripetutamente colpiti da pugni e anche da tentativi di morsi.

    Sebbene feriti, i due sono riusciti a metterlo a terra con grande fatica. L’uomo sembrava una furia, gridava e si divincolava, tanto che è stato necessario chiedere rinforzi.

    Nel frattempo è stato chiesto anche l’intervento di un’ambulanza, sia per gli uomini dell’Arma che per l’uomo, sempre più agitato.

    E qui abbiamo sperimentato tutte le difficoltà nella gestione del 112 che, lo ricordiamo, è il numero unico di emergenza urgenza. E dell’invio di soccorsi sanitari adeguati, in particolare per la questione della sostituzione del medico a bordo delle ambulanze con l’infermiere specializzato.

    Il 112 ha chiesto informazioni su cosa stesse succedendo, poi l’operatore ha smistato le telefonate per la richiesta di un’ambulanza e l’intervento di altri carabinieri in aiuto dei colleghi.

    Il tempo scorreva inesorabile. E mentre sono arrivati i carabinieri del Radiomobile, per dare manforte ai due colleghi, messi a dura prova dall’uomo, è arrivata anche l’ambulanza della Misericordia di Mercatale. Con i soli volontari a bordo.

    Arrivati sul posto e trovandosi davanti alla scena, hanno subito fatto presente che non potevano fare nulla, perché in realtà c’era bisogno di un medico per sedarlo.

    Altra telefonata al 112. San Casciano, come sappiamo, da mesi è sprovvisto del medico a bordo. Sull’ambulanza c’è un infermiere specializzato, che non può effettuare la sedazione.

    Riparte nuovamente la richiesta d’intervento al 112, per inviare un’ambulanza con un medico: viene detto che sarebbe arrivato forse con l’auto medica dall’ospedale di Ponte a Niccheri, oppure da Barberino Tavarnelle.

    Intanto, i due carabinieri intervenuti per primi, feriti, erano ormai allo sfinimento. Gli altri due, intervenuti in aiuto, facevano enorme fatica a tenere fermo l’uomo, sempre più alterato e violento.

    Anche se per chi è sul posto il tempo di attesa sembra lunghissimo, abbiamo di nuovo sollecitato l’arrivo dell’ambulanza con il medico: dopo circa 25 minuti finalmente il medico è arrivato, da Barberino Tavarnelle.

    Ma se si somma il tempo dell’intervento dei carabinieri e della seconda ambulanza, sono passati ben più di 40 minuti. Quaranta minuti con due carabinieri feriti, stremati, e l’uomo delirante, pericoloso per loro e per se stesso, sono tanti, troppi.

    I due carabinieri, come il fermato, sono stati accompagnati al pronto soccorso. I militari ne sono usciti il giorno dopo, rispettivamente con 15 e 12 giorni di prognosi.

    Servono adeguate e ulteriori riflessioni. Sulla sostituzione del medico a bordo delle ambulanze nel Chianti fiorentino con l’infermiere specializzato; e sulle tempistiche nel rispondere da parte del numero unico del 112, dei passaggi delle telefonate ai vari corpi, carabinieri, polizia, vigili del fuoco, sanitari, affinché non si perdano minuti preziosi per chi ha bisogno.

    Ai carabinieri vanno stima e riconoscimento per i tanti sforzi e sacrifici, oltre a un augurio di pronta guarigione.

    Ci auguriamo (ma temiamo invano) che anche l’uomo, che ha movimentato 13 persone per la sua tutela, riesca a capire quello che ha commesso.

    Al di là dell’aggressione fisica ai militari infatti, se nel frattempo fosse successo un grave incidente, un grave malore a una persona, sarebbe stato un dramma. Con i soccorsi occupati.

    Ai volontari delle Misericordie e delle Pubbliche Assistenza va un enorme grazie per il loro servizio pieno di responsabilità, spesso difficile: ma ogni volta salgono sull’ambulanza e, a sirene spiegate, vanno in soccorso di chi ha bisogno. 

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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