SAN CASCIANO – Tra i consiglieri del Partito democratico di San Casciano c’è “grande soddisfazione per l’approvazione del documento proposto dalla maggioranza nel consiglio comunale dello scorso 30 giugno”.
Quando è stata approvata all’unanimità la mozione che chiede al sindaco e alla giunta di impegnarsi per la diffusione e la sottoscrizione di “Patti Digitali di Comunità” anche nel comune sancascianese.
“Lavorando di concerto con l’istituzione scolastica – dicono i consiglieri comunali Dem – le associazioni del territorio, i pediatri di base e la comunità genitoriale”.
“Promuovendo – si aggiunge – la realizzazione di un progetto di comunità che possa permettere all’amministrazione comunale di monitorare nel tempo i Patti Digitali presenti, anche al fine modularli di pari passo alla crescita dei bambini/ragazzi e di favorire il raccordo tra le progettualità locali e le politiche educative regionali e nazionali”.
“Il lavoro – spiegano dal gruppo consiliare del Pd sancascianese – nasce da un approfondimento della consigliera Camilla Lumachi che ha portato nei mesi scorsi all’attenzione del gruppo di maggioranza il tema delle tecnologie digitali e del loro utilizzo in particolare dello smartphone, da parte di bambini e adolescenti”.
“Si tratta di un fenomeno ormai strutturale della società contemporanea – proseguono i Dem – e che ne condiziona la crescita e lo sviluppo fisico e mentale, relazionale e cognitivo. Secondo l’Osservatorio Nazionale Adolescenza, il 95% dei teenager possiede uno smartphone con un utilizzo medio di 6-8 ore al giorno. Il 60% controlla il telefono entro 10 minuti dal risveglio, mentre il 40% lo fa anche durante la notte”.
“I segnali di dipendenza sono evidenti – si denuncia – ansia da separazione dal dispositivo (85%), disturbi del sonno (70%), calo del rendimento scolastico (65%) ed isolamento sociale (55%). Sintomi che nei casi più gravi sfociano in vere e proprie crisi d’astinenza con manifestazioni fisiche e comportamentali”.
“Il fenomeno – conclude il Pd sancascianese – ha assunto dimensioni tali per cui si rende necessaria da parte delle famiglie, delle istituzioni, della scuola, della società della salute e dell’intera comunità, una riflessione pubblica e condivisa da cui scaturiscano politiche atte ad evitare i danni correlati all’uso non regolato del digitale durante la fase della crescita e dello sviluppo degli individui”.
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