SAN CASCIANO – “Un anno fa esponevo la problematica relativa all’immobile donato al Comune di San Casciano da privati, sito in Casalta di Sotto; immobile che doveva essere utilizzato per ospitare persone con disabilità e le proprie famiglie”.
Inizia così la riflessione di Benedetta Venezia, consigliera comunale del gruppo misto (aderente alla Lega), che torna a mettere sotto la sua attenzione l’immobile destinato alla creazione di una comunità residenziale di diversamente abili per il dopo di noi.
“All’epoca – prosegue Benedetta Venezia – contestavo il degrado di tale ambiente, oltre al fatto che non vi erano le condizioni per poter effettuare tale progetto non essendo stato messo a norma. E non essendo stato effettuato l’abbattimento delle barriere architettoniche, nonostante l’inaugurazione “di facciata” effettuata dal sindaco Ciappi, guarda caso prima delle elezioni comunali”.
“A seguito di ciò – incalza Venezia – il primo cittadino mi accusò di razzismo, di non essere inclusiva e di non volermi curare della disabilità”.
“Purtroppo – prosegue la consigliera comunale di opposizione – chi non si occupa di tali problematiche, se non a parole, alle quali non seguono i fatti, è l’attuale amministrazione comunale”.
E racconta che “qualche giorno fa, a seguito della segnalazione di un cittadino, ho verificato che tale immobile ad oggi risulta sempre nel medesimo degrado. Anzi, peggiorativo, visto che ci sono in loco anche residui di pietre, legno, ferri fuori dal cantiere. E la piscina risulta sempre piena d’acqua con il pericolo per l’utenza, visto che il cantiere non è messo in sicurezza e non è allarmato”.
“Al cancello d’ingresso risulta un cartello con il nominativo dell’impresa – dice ancora – ma alcun operaio vi è a lavoro. Oltre al fatto che risulta la fine lavori al 09/05/2025: ma l’ambiente è nel totale stato di abbandono”.
“La cosa che stupisce – sono ancora parole di Venezia – è che per tale progetto sono state elargite somme provenienti dal PNRR; dove sono finiti questi fondi?”.
“La cosa che più mi indigna – accusa – è che non si può utilizzare la problematica della disabilità per acquisire vantaggi politici. Basterebbe vedere i luoghi per capire che tale progetto è servito solamente per portare voti alla “sinistra inclusiva” all’epoca delle elezioni comunali”.
“Non si gioca sulla disabilità – conclude – e informo che sono già state allertate le autorità competenti affinché facciano luce su tale grave situazione. Che, oltre a creare un enorme danno erariale, lede i diritti dei più deboli”.
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