MERCATALE (SAN CASCIANO) – Sessantanove. Sono gli anni, fino ad ora, in cui la piazza di Mercatale ha visto adornarsi di un’insegna che è divenuta parte integrante del panorama paesano. Un punto di riferimento per cittadini di qualsiasi età.
Entrare nell’Antico Bar Caffè Briciolo significa sentirsi parte di una comunità; superare l’arco e prendere un caffè nell’iconica saletta laterale, con affaccio sulla piazza, accompagna i clienti in una pausa di altri tempi.
È il 1953 quando Guido Lepri decide di rilevare il bar della famiglia Bruni e aprire il suo locale, che col tempo sarebbe divenuto un’istituzione, nel centro di una delle piazze più belle del Chianti fiorentino.
Il Novecento, come sappiamo, è stato un secolo di importanti avvenimenti storico/politici e di grande innovazione sociale e culturale.
Ai tavoli del bar, tra le mura in pietra o sui mattoni della piazza, si è discusso. E si continua a farlo, su argomenti territoriali e non solo. Momenti di condivisione paesana, di pettegolezzo locale, di scontro politico spesso sfociato in toni accesi udibili anche delle più piccole piazze limitrofe. O dalle case affacciate sulla piazza.
Lo spazio esterno rappresenta la porzione dove animate e goliardiche conversazioni prendono vita. Pochi metri lo dividono dalla saletta elegante che concede intimità e tranquillità a chiunque le ricerchi in una piazza di paese.
È come se due semplici vetrate rettangolari riuscissero a isolare due mondi opposti, ma tenuti insieme dalla trasparenza visiva che permette un affaccio reciproco.
L’atmosfera all’interno è unica, ma solo con gli anni, prima Guido e poi il figlio Elio, sono riusciti a renderla tale.
Inizialmente il bar aveva come sede un ambiente più piccolo, non lontano dall’attuale, con un giardinetto sul retro che permetteva ai mercatalini di rinfrescarsi nelle calde sere d’estate.

Alla fine degli anni ’50, “Briciolo” colse l’occasione di spostarsi in un fondo più ampio, prendendo il posto della ormai ex farmacia Marri. Anch’esso molto centrale, sempre in piazza Vittorio Veneto, non riuscì a conquistare del tutto il cuore di Guido che, qualche anno più tardi, decise di prendere il posto della drogheria.
Da questa, che tra le altre cose fungeva da ritrovo per i cacciatori mattinieri, ereditò anche il posto pubblico del telefono. Diventando così, fin da subito, luogo di incontro e punto di riferimento per tutta la comunità.
Solo anni dopo essersi spostato nell’attuale sede, Guido inglobò anche il locale adiacente, prendendo le stanze di una falegnameria il cui proprietario aveva raggiunto la pensione.
Da quel momento, aprendo un arco che collega tuttora la stanza principale alla saletta, creò il locale di cui ancora oggi chiunque può godere.
Nel tempo sono cambiate piccole cose, innovazioni necessarie, ma l’anima del bar è rimasta immutata. Dietro gli angoli e nelle nicchie del locale si possono rivedere e immaginare i momenti che hanno accompagnato la storia di questo paese.
L’ampio bancone sulla sinistra ha accolto gomiti e sguardi di ogni generazione. Dai più anziani ai più piccoli, ognuno con le proprie richieste.
Dai bambini che ricevevano le caramelle come resto dopo l’acquisto di un ghiacciolo all’amarena, ai più anziani che chiedevano di farsi togliere il tappo a corona dall’iconica bottiglietta in vetro della cedrata.
Ognuno, col suo modo di fare e i suoi gusti in fatto di gelato o bibita gasata, riconosce nell’Antico Bar Caffè Briciolo un luogo che dall’infanzia accompagna i cittadini fino alla maturità. Un luogo di incontro, di uscite, di confronto.
Un riferimento di spazio e di tempo per una comunità e per tutte le famiglie che la compongono. Che, almeno una volta, sono entrate in questo locale dall’ambientazione inimitabile.

@RIPRODUZIONE RISERVATA