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sabato 5 Luglio 2025
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    Centrale di Testi, Legambiente: “Dobbiamo salvaguardare i diritti delle generazioni future”

    L'appello ai politici per fare del Chianti un territorio a impatto zero

    GREVE IN CHIANTI – Il Circolo Legambiente Chianti Fiorentino parla del progetto della centrale termoelettrica di Testi e chiede ai politici il rispetto per i diritti delle generazioni future. 

     

    "L’intera comunità chiantigiana dice no alla centrale termoelettrica a Testi – dice Legambiente –  questo l’ottimo esito del processo di partecipazione avviato e concluso dall’amministrazione comunale di Greve in Chianti che aveva già espresso parere negativo ed esce rafforzata dal compatto coro di no".

    Una breve ricostruzione storica completa delle vicende del Polo energetico di Testi ci porta abbastanza indietro nel tempo, a fine anni 80, primi anni 90 del secolo scorso, costruzione del gassificatore, opera realizzata ed abortita, costata molti soldi, inutilmente spesi da tutti noi contribuenti. Primi anni 2000, nasce l’idea del Polo energetico d’eccellenza con centrale termoelettrica e possibile inceneritore. La crisi economica ha contribuito più di tutto a cambiare il volto di Testi. 

     

    Il progetto della centrale torna ad apparire ora con Metaenergia Spa, nel cui Codice Etico, osservano da Legambiente, si legge: “L’ambiente è il bene primario che Metaenergia s’impegna a salvaguardare in considerazione dei diritti delle generazioni future, impegnandosi in ogni fase del suo agire ad applicare criteri di cautela e un approccio preventivo nei riguardi dell’ambiente e della sua biodiversità".

     

    "Rileviamo che quest’azienda – dicono da Legambiente – non ha mostrato rispetto nei confronti della comunità chiantigiana, come giustamente ha stigmatizzato il dignitoso lavoratore di Sacci intervenuto all’assemblea di lunedì scorso; non si è mai presentata al processo partecipativo, nonostante fosse stata invitata, come ha detto Pescini, esponente della Città Metropolitana di Firenze, sempre all’ultima assemblea. Quindi non sarà possibile un finale pubblico confronto con il proponente, come prevede il processo partecipativo?"

     

    "Con questo timore chiediamo pubblicamente a Metaenergia Spa se ritengono di rispettare il punto suesposto del loro Codice Etico, realizzando un impianto ex novo, perché a Testi la centrale non c’è, quindi portando un aumento in valore assoluto di produzione di gas ad effetto serra, oltre ad altri inquinanti di vario tipo?"

     

    L'appello di Legamente: "A noi risulta che la normativa nazionale ed europea vigente in materia di prevenzione e protezione tenda a contenere e magari ridurre la produzione di gas ad effetto serra, non ad aumentarla. Oltretutto questo intervento non risponde ai bisogni della comunità e del territorio, ma unicamente agli interessi economici del soggetto proponente. Facciamo quindi appello a Metaenergia ed agli attuali decisori politici perché la comunità ottenga questa risposta e ottenga che il Chianti venga giustamente salvaguardato in considerazione dei diritti delle generazioni future, così come scritto nel Codice Etico di questa società".

     

    Continua Legambiente: "A noi, infatti, interessa il presente ed il futuro del nostro territorio e ci interessa anche quello che dicono gli attuali decisori politici. Ci interessa sentir dire da Pescini che la Toscana ha voglia di arrivare prima dell’Europa a produzione zero di CO2. Ci interessa sentir dire che il Chianti potrebbe divenire un territorio sperimentale, con il suo prezioso Biodistretto ed i suoi produttori locali che, come i nostri antenati, curano le loro terre con il cuore".

     

     

    Conclude Legambiente: "Invitiamo quindi tutti: decisori politici locali, stakeholders e semplici cittadini a non perdersi dopo questo importante momento, a rimanere insieme, non indichiamo in che forma, è un aspetto marginale, ma garantiamo che noi ci saremo. La comunità chiantigiana ha dimostrato che può divenire soggetto consapevole e può candidarsi a condividere la progettazione e la gestione sostenibile del principale bene comune che le appartiene: il territorio Chianti".

     

     

     

    di REDAZIONE

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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