BAGNO A RIPOLI – Riceviamo e pubblichiamo una lettera inviata da Elena Mechi, Comitato di Vallina, ai ministri dei beni culturali (Dario Franceschini) e delle infrastrutture e dei trasporti (Paola De Micheli).
Il tema, come si può ben capire, è quello della Variante dell'abitato di Vallina con realizzazione di due ponti sull'Arno e riclassificazione della SP 34.
Da ormai troppi anni la Frazione di Vallina (comune di Bagno a Ripoli, in provincia di Firenze) attende la realizzazione del cosiddetto bypass, infrastruttura inserita nell'elenco delle opere strategiche di rilievo nazionale e opportuna per la sicurezza ed il miglioramento della qualità della vita dei propri abitanti.
Oltre 30 anni fa (sebbene le problematiche di allora fossero notevolmente inferiori alle attuali) furono proprio i residenti della località ad intraprendere un lungo percorso di sensibilizzazione verso le amministrazioni locali affinché fosse presa in considerazione la realizzazione di un progetto in grado di liberare la frazione dal rapido aumento del traffico veicolare.
Dal 1980 circa infatti, con l'inaugurazione di nuovi e più rapidi collegamenti viari interni alla Valle dell'Arno (ovvero tra Firenze e la Valdisieve, il Casentino e il Valdarno fiorentino), è iniziato l'allargamento della carreggiata di via di Rosano, arteria che taglia trasversalmente il centro abitato della frazione di Vallina.
Proprio in quel tempo si cominciò a discutere della creazione di un'infrastruttura che permettesse di alleggerire il traffico e contenere il numero di incidenti, purtroppo anche mortali, che regolarmente avvenivano, e tuttora avvengono, lungo la Strada Provinciale 34.
Il problema della sicurezza è invero una spina nel fianco non solo per gli automobilisti in transito per la frazione del comune di Bagno a Ripoli, ma anche per i pedoni ed i residenti che infatti devono quotidianamente fare i conti sia con l'inquinamento acustico e atmosferico derivato dalla percorrenza ad alta velocità di vetture e mezzi pesanti, sia con la mancanza totale delle più elementari garanzie di sicurezza e benessere: dalle telecamere semaforiche alla segnaletica stradale orizzontale e verticale, dall'illuminazione pubblica al parcheggio per automobili.
La cosiddetta "Variante dell'abitato di Vallina" – che ancora attende di essere cantierizzata – andrebbe anche ad armonizzare il traffico veicolare interno alla frazione, creando un collegamento tra i comuni di Bagno a Ripoli e Fiesole che, a dispetto della loro prossimità, sono ad oggi ancora separati dal corso del fiume Arno.
Attualmente infatti tra il confine di Firenze e il centro abitato di Pontassieve non ci sono ponti che consentano di passare da una riva all'altra del fiume senza attraversare centri abitati.
Il bypass consentirebbe invece agli automobilisti e agli autotrasportatori di deviare sia dalla SP 34 che dalla SP 67, ovvero di scegliere una alternativa tanto nella marcia verso Firenze quanto in quella verso Pontassieve.
Gioverebbe anche ai residenti e alle imprese, poiché sia gli operai pendolari del villaggio artigianale che i cittadini della frazione di Vallina usufruirebbero di un collegamento diretto con la linea ferroviaria Valdisieve-Firenze. Gli abitanti della sponda opposta (dalla parte del Comune di Fiesole) avrebbero invece un collegamento con la futura tramvia di Bagno a Ripoli e con l'autostrada A1, nonché un più rapido accesso all'ospedale di Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri, ovvero il Pronto Soccorso di riferimento della Valdisieve.
Grazie alla realizzazione dell'opera, di notevole qualità architettonica, sarebbe inoltre possibile procedere ad una complessiva valorizzazione tanto della attuale strada provinciale a funzione urbana, quanto – più in generale – del contesto ambientale di riferimento.
Nei progetti di ANAS e della Regione Toscana, la realizzazione della Variante prelude infatti alla riorganizzazione dell'attuale argine del fiume Arno, che affianca la SP 34 nella sua discesa verso il capoluogo toscano e che andrebbe ad ospitare un parco fluviale, una passerella ciclopedonale tra Vallina e Compiobbi e, infine, una "ciclovia del sole", ovvero un percorso pedociclabile lungo l'Arno da Vallina a Bagno a Ripoli.
Nel corso della primavera scorsa la Regione Toscana ha finalmente espresso parere favorevole alla messa a punto dell'infrastruttura con un procedimento di VIA che seguiva e adottava la determinazione positiva già assunta dalla Conferenza di Servizi in data 27 marzo 2019.
Nonostante la benevola valutazione formulata dalla Regione, il ricorso al TAR avviato dalla Soprintendenza locale e dall'Associazione Italia Nostra Onlus, schieratasi a difesa di uno sparuto gruppo di cittadini residenti nelle zone destinate ad ospitare i futuri cantieri, intende nuovamente bloccare i lavori utili alla costruzione dell'opera, allontanando così ancora una volta ogni possibilità di riqualificazione e messa in sicurezza dell'area.
La "Variante dell'abitato di Vallina con realizzazione di due ponti sull'Arno e riclassificazione della SP 34" menzionata nel Contratto di Programma ANAS – MIT 2016-2020. Interventi finanziati a valere sui fondi della Legge di Stabilità 2016 sezione A.4, gode della completa copertura finanziaria (fondo unico di 54,36 milioni di euro) istituita dalla Legge di Stabilità 2016.
Purtroppo, a causa di questi ulteriori ritardi, la copertura finanziaria totale prevista dalla Legge di Stabilità 2016 rischia di andare perduta con la fine del prossimo anno.
Insieme ad essa, rischiano di andare perduti una formidabile occasione di rilancio e modernizzazione del nostro territorio e una preziosa possibilità di lavoro e di impiego per molti lavoratori.
Consapevoli che molto è già stato fatto dai quattro Comuni interessati e dalla Regione Toscana, intendiamo con la presente lettera aperta ai Ministri Paola De Micheli (Infrastrutture e Trasporti) e Dario Franceschini (titolare del MiBACT, dicastero di riferimento della Soprintendenza) sia comunicare tutta la nostra preoccupazione nei confronti dell'ennesimo ostacolo che si è frapposto alla realizzazione dell'opera, sia rendere il governo nazionale partecipe dell'azione legale intrapresa da un nutrito gruppo di abitanti (di concerto con vari proprietari di aziende situate nel territorio) per opporsi all'iniziativa giudiziaria avviata dal Ministero dei Beni Culturali e dalla Soprintendenza (RG 921/2019) e a quella promossa da Italia Nostra Onlus (RG 958/2019), entrambi pendenti dinanzi al Tar Toscana con delibera 574 del 2019 della Regione Toscana.
L'intervento ad opponendum degli abitanti di Vallina in entrambi i giudizi, a difesa dell'operato della amministrazioni e per la reiezione del ricorso avversario, ha l'obiettivo di sostenere la correttezza dei procedimenti e dell'operato delle amministrazioni pubbliche coinvolte e dimostra fattivamente che non vi sono solo cittadini contrari all'intervento, ma anche un più nutrito gruppo di residenti che, nonostante tutto, continua ancora oggi a lottare per l'infrastruttura perché consapevole del miglioramento che essa apporterebbe sulla qualità della propria vita.
Ci auguriamo infatti che i giudicanti – che proprio dalla giornata di martedì 11 febbraio 2020, hanno iniziato a valutare il merito dei ricorsi di cui sopra – possano in questo modo avere una più corretta rappresentazione fattuale della vicenda.
Nello stesso tempo, auspichiamo che un più sollecito impegno dei Ministri De Micheli e Franceschini possa contribuire ad una rapida ed efficace soluzione dei problemi di vivibilità e viabilità (peraltro destinati ad aumentare con i lavori di ampliamento di alcune strade situate a monte della frazione di Vallina) che quotidianamente affliggono gli abitanti della località del Comune di Bagno a Ripoli – costretti oramai a vivere come “prigionieri” nelle loro case. In attesa di un vostro riscontro, porgo cordiali saluti.
Elena Mechi (Comitato di Vallina)
di REDAZIONE
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