FIRENZE – "Sono circa 7.000, ad ora, le richieste, secondo i dati non ancora definitivi che arrivano dalle Camere del Lavoro, di deroga al blocco della produzione inviate alle prefetture da aziende che autocertificano la loro produzione essere, in tutto o in parte, collegata a settori essenziali e che quindi non possono fermarsi. Anche al netto di qualche domanda arrivata da chi, operando in settori essenziali, ha sentito il bisogno di una rassicurazione prefettizia, sono tante, sono troppe".
A dirlo è Dalida Angelini, segretaria generale della Cgil Toscana: "Sono troppe – riprende – le aziende che fanno finta di non capire che il virus si combatte riducendo al limite del possibile le occasioni di contatto".
"Dopo il Protocollo generale firmato con il governo – dice ancora – gli accordi di categoria e le linee guida concertare con la Regione Toscana sono troppi gli imprenditori che per non perdere un vantaggio competitivo passano sopra alla sicurezza dei lavoratori, dei loro familiari e di tutti, loro compresi".
"La Cgil – annuncia – nei vari territori, in queste ore e nei nei prossimi giorni, mette a disposizione delle prefetture (a cui il decreto del governo ha affidato il compito di decidere sulle riaperture) la propria conoscenza dei settori produttivi e del mondo del lavoro per dare una mano a capire se le motivazioni-giustificazioni addotte dalle imprese sono oggettive o sono al contrario solo un modo per aggirare il blocco destinato a proseguire oltre il 3 aprile".
"Il tutto – conclude – senza rallentare di un niente l’impegno a ché nei luoghi di lavoro in attività siamo garantite le condizioni di sicurezza dei lavoratori".
di REDAZIONE
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